Cinquanta giovani firmano appello rivolgendosi a Proietti: «Servono politiche coraggiose»
«Non chiediamo assistenza o concessioni, ma politiche coraggiose, strumenti concreti e visione». Con queste parole cinquanta giovani umbri, tra studenti, lavoratori, professionisti e amministratori locali, si rivolgono alla presidente della Regione, Stefania Proietti, nel Manifesto dei giovani per l’Umbria, un appello per un nuovo patto generazionale e per politiche che rendano possibile scegliere di restare nella propria terra.
Le firme Tra i firmatari (in fondo all’articolo l’elenco completo) figurano giovani impegnati in diversi ambiti della società umbra. Lorenzo Mazzanti, consigliere comunale a Perugia di Azione che ha diffuso il testo del manifesto, e Andrea Bacelli, consigliere provinciale, rappresentano la componente politica locale. Accanto a loro ci sono professionisti come Lorenzo Mancini, medico specializzando, e Bianca Maria Lilli, dottoressa in Giurisprudenza. Non mancano studenti e lavoratori, come Alessia Raspa e Chiara Mariucci, studentesse lavoratrici, o imprenditori come Guglielmo Duranti e Daniele Pelliccia, attivo nel mondo dello spettacolo. Insieme, chiedono che l’Umbria torni a credere nelle sue nuove generazioni e nella loro capacità di costruire futuro.
IN UMBRIA CERVELLI IN FUGA E CRESCITA AL PALO
Il manifesto Nel testo, i firmatari descrivono un’Umbria ricca di storia e cultura ma povera di opportunità. Denunciano la continua emigrazione di giovani verso altre regioni e all’estero, un fenomeno che definiscono «una realtà dolorosa». Secondo il manifesto, molti partono perché non trovano risposte, perché non si sentono valorizzati o perché il sistema economico e istituzionale non offre spazi di crescita. L’Umbria, scrivono, deve tornare a essere «una terra che accoglie i suoi giovani, li sostiene e li rende protagonisti».
Dialogo vero I promotori chiedono che le istituzioni regionali aprano un dialogo vero con le nuove generazioni, basato su fiducia, ascolto e corresponsabilità. Rivendicano il diritto di restare non per mancanza di alternative, ma per libera scelta, e sollecitano una strategia strutturale contro la fuga dei giovani, capace di coinvolgere scuole, università, imprese e amministrazioni locali.
Le proposte Tra le proposte principali figurano la creazione di un fondo generazionale ispirato al modello trentino, da destinare alla nascita di ogni bambino umbro come segno di fiducia nel futuro, e misure fiscali a favore di chi avvia un’impresa o cerca lavoro nella regione. I giovani chiedono che non vengano introdotti aumenti dell’imposta sul reddito per chi ha meno di 35 anni e che l’imposta regionale sulle attività produttive sia ridotta o eliminata per i primi anni delle nuove imprese giovanili.
Formazione e mobilità Nel documento si sottolinea anche la necessità di investire nella formazione di qualità, nell’alta specializzazione e nel rientro dei talenti che oggi lavorano altrove. Le università umbre, scrivono, devono diventare «un polo di eccellenza e un punto di connessione con il mondo del lavoro». Altro nodo cruciale è la mobilità: i giovani chiedono collegamenti ferroviari ad alta velocità con Roma e le principali città italiane, oltre a un sistema di trasporti regionali efficiente, sostenibile e accessibile. «La mobilità è un diritto e una condizione essenziale per lo sviluppo economico e per la vita sociale dei giovani», si legge nel manifesto.
Stop frammentazione Viene poi rilanciata l’idea di un tessuto produttivo più unito, fondato su reti d’impresa, consorzi e poli tecnologici, per superare la frammentazione che oggi penalizza la competitività regionale. Sul piano culturale e ambientale, i firmatari chiedono un modello di sviluppo sostenibile che valorizzi la cultura, il territorio e la qualità della vita. Il manifesto si chiude con un appello diretto: «Chiediamo ascolto, coraggio e collaborazione. Perché l’Umbria torni a essere una regione dove il futuro non si cerca altrove, ma si costruisce insieme».
Lorenzo Mazzanti (Consigliere Comunale Perugia)
Alessia Raspa (Studentessa lavoratrice)
Andrea Bacelli (Consigliere Provinciale)
Monica Muzzi (Consigliera comunale Nocera Umbra)
Giacomo Raschi (laureando in medicina)
Edoardo Cornicchia (Lavoratore dipendente)
Lorenzo Mancini (medico specializzando)
Nicolò Filippetti (Consigliere comunale Castel Ritaldi)
Elisa Capodicasa (Consigliera comunale Spello)
Niccolò Liberatori (Consigliere comunale Spello)
Chiara Mariucci (studentessa lavoratrice)
Arianna Mariucci (studentessa lavoratrice)
Sofia Giudice (studentessa lavoratrice)
Alice Mazzanti (Lavoratrice dipendente)
Costanza Melloni (infermiera)
Emiliano Fabbretti (lavoratore dipendente)
Alfredo Cornicchia (studente lavoratore)
Federico Sabatini (Partita Iva)
Tommaso Pintori (imprenditore)
Laura Barbadori (lavoratrice dipendente)
Cecilia Tessenda (lavoratrice dipendente)
Francesco Magnini (lavoratore)
Francesco Yosef Khalilorahman (studente lavoratore)
Alex Manucci (lavoratore dipendente)
Guglielmo Duranti (imprenditore)
Alessandra Valente (lavoratrice dipendente)
Michele Masserelli (lavoratore dipendente)
Marco Pennicchi (studente lavoratore)
Antonio Domina (studente lavoratore)
Bianca Maria Lilli (dottoressa in Giurisprudenza)
Sofia Maria Lilli (Lavoratrice dipendente)
Caterina Monni (lavoratrice dipendente)Federico Ruta (lavoratore dipendente)
Giulia Picchio (lavoratrice dipendente)
Alessandra Costantini (Docente della scuola primaria)
Lorenzo Schippa (lmprenditore)
Matteo Bacelli (studente)
Lorenzo Gorgoglioni (lavoratore dipendente)
Daniele Pelliccia (imprenditore nel mondo dello spettacolo)
Allegra Quartesan (lavoratrice dipendente)
Caterina Concezzi (studentessa lavoratrice)
Alessia Migni (studentessa lavoratrice)
Filippo Simboli (lavoratore dipendente)
Chiara Nicolini (lavoratrice dipendente)
Simone Turco (lavoratore dipendente)
Daniele Turco (lavoratore dipendente)
Bianca Maria Barbieri (lavoratrice dipendente)
Giacomo Mommi (studente lavoratore)
Giorgio Costantino (lavoratore dipendente)
Giovanni Gentili (lavoratore dipendente)
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