Cinghiate sulla schiena della figlia invalida al 100%: minaccia pure di buttarla giù dal balcone
di Enzo Beretta
Richiesta di giudizio abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica per un 76enne di Perugia accusato di maltrattamenti nei confronti della figlia invalida al 100% e del figlio «affetto da scheleodermia lineare». L’uomo viene ritenuto responsabile di «condotte di aggressione fisica e verbale reiterate»: la figlia, «persona invalida con totale e permanente inabilità lavorativa al 100% e con necessità di assistenza continua», tra le altre cose è stata picchiata «con una cintura sulla schiena e, più vote, con schiaffi in varie parti del corpo».
Reazioni violente Il padre – si legge nelle carte del pm – «reagiva violentemente contro di lei quando compiva gesti che lui non condivideva». È stata «colpita con degli scarponi antinfortunistici». «Non capisci niente, se sapevo non avrei sposato la moglie perché ho fatto due figli handicappati – sono le frasi agghiaccianti riportate nell’atto -. Sei una handicappata». La persona offesa – proseguono gli inquirenti – è stata pure «cacciata di casa, afferrata per il braccio e portata fino alla porta perché a suo parere stava cantando a voce troppo alta». E quando lei «ha gettato dal balcone una bambolina» il padre – è sempre l’accusa – «l’ha afferrata da dietro facendo il gesto di far cadere giù anche lei». «Ti faccio fare la fine della bambola, ti butto di sotto», le gridava nel febbraio 2024.
Frasi offensive Non sono mancate frasi offensive indirizzate all’altro figlio: «La colpa è tua, ti odio, ti schifo, ti farò perdere il lavoro in un modo o nell’altro, sei un delinquente, se sapevo non ti avevo fatto». «Maltrattava i figli offendendone la dignità e ponendoli in uno stato di prostrazione morale e psichica – ricostruisce il magistrato – dovuto anche all’incapacità di reazione, atteso il particolare stato di fragilità in cui gli stessi versano». L’aggravante contestata riguarda «il fatto commesso nei confronti di persone con disabilità». Quando la figlia invalida è stata visitata al pronto soccorso è uscita con un referto che racconta di «escoriazioni multiple del volto giudicate guaribili in 7 giorni».
La perizia Tra le fonti di prova indicate dalla Procura la denuncia, il referto dell’ospedale, verbali di sommarie informazioni, documentazione medica, annotazioni di polizia giudiziaria, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare disposta dal gip di Perugia nel marzo 2025 e l’interrogatorio di garanzia. L’avvocato dell’imputato, Michele Nannarone, sollecita una perizia psichiatrica per il suo assistito.
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