Ambiente

Cia Toscana, per difendere la Pac serve Regione forte – Mondo Agricolo

Difendere la Pac e no al Fondo
unico: per questo il 18 dicembre gli agricoltori di Cia Toscana
saranno in piazza a Bruxelles, con oltre 5.000 altri agricoltori
europei e almeno 1.000 trattori. Al riguardo la Cia Toscana
chiede “una Regione Toscana forte che sostenga il settore” e di
“mettere in pratica ‘Un nuovo patto per la Toscana’ e dare
un’accelerata alle esigenze, alle difficoltà dell’agricoltura
regionale in una fase complicata, fra una Pac che ha tradito gli
agricoltori, crisi internazionali, conseguenze dazi, e i
problemi di sempre, reddito degli agricoltori, mancanza di
risorsa idrica, emergenza ungulati e animali selvatici”. I temi
sono emersi all’assemblea regionale di Cia Agricoltori Italiani
della Toscana dalle parole del presidente regionale Valentino
Berni. Presenti il presidente nazionale Cia Cristiano Fini,
l’europarlamentare Dario Nardella, e il neoassessore
all’agricoltura Leonardo Marras.

   
“Il settore agricolo sta vivendo una fase complicata, serve
una Regione Toscana che faccia la propria parte e che sostenga
con forza e determinazione gli agricoltori toscani”, ha detto il
presidente Cia Toscana Valentino Berni, mettendo in guardia dal
taglio del budget della Pac, e da una politica agricola
inglobata nel Fondo unico, “che porterà ad una perdita del 30%
delle risorse per il settore, con conseguenze catastrofiche per
la produzione e per le nostre aziende agricole”. “In Europa il
20 per cento delle aziende agricole si porta a casa l’80 per
cento delle risorse”, invece “c’è bisogno di un’agricoltura
forte, innovativa, ma anche sostenibile e solidale, per il
rilancio e lo sviluppo dell’economia e dei territori. Cia
Toscana sollecita che il nuovo governo regionale operi
attraverso una nuova concertazione strutturata e continuativa
per adeguare tempestivamente sia le politiche e le strategie
regionali, sia le iniziative nei confronti delle politiche
nazionali ed europee”.
Nessuna politica Ue ha generato più stabilità della Pac. “È
la politica più antica, la più solida, la più europea – ha detto
il presidente Cia, Cristiano Fini – Ha garantito per oltre 50
anni sicurezza alimentare, coesione sociale, presidio delle aree
interne”. La proposta della Commissione è “pericolosa e miope”:
trasformare la Pac post 2027 in un capitolo indistinto del Qfp e
tagliare le risorse del 22% indebolirebbe il settore e l’intero
impianto comunitario. Il peso dell’agricoltura nel bilancio Ue
crollerebbe dal 31% al 15%; per l’Italia significherebbe passare
da 40 miliardi a circa 31 miliardi. “Non è una riforma tecnica:
è un cambio di paradigma – ha rimarcato Fini – Ridurre la Pac a
una voce qualsiasi del bilancio significa indebolire l’Europa
stessa”.

   

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