ci vorranno almeno 3 anni e mezzo prima di bruciare i rifiuti di Roma
Il conto alla rovescia è appena iniziato, ma la data di arrivo resta lontana: il termovalorizzatore di Santa Palomba, la grande scommessa di Roma per smaltire i 600mila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati, sarà pienamente operativo non prima del 2029.
È quanto emerge dal contratto firmato tra Roma Capitale e la concessionaria RenewRome srl, che prevede un percorso lungo e complesso.
Prima di mettere in funzione l’impianto serviranno almeno 39 mesi: sette dedicati alle opere preparatorie, come lo spostamento del fosso delle Cancelliera e la realizzazione di una paratia, più 32 mesi per la costruzione vera e propria. A questo si aggiungono quattro mesi e mezzo di esercizio provvisorio, necessari per le ultime verifiche e il collaudo.
Un ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale, che aveva indicato il 2027 come anno di apertura, ma dal Campidoglio assicurano che il tempo dei lavori resta invariato: “Il punto di arrivo dipenderà dai tempi burocratici del procedimento autorizzativo, ormai avviato”.
Ma non è solo una questione di date. C’è un nodo cruciale: come arriveranno i rifiuti a Santa Palomba? Nel contratto si parla di mezzi su gomma per trasportare circa 2.000 tonnellate al giorno, sette giorni su sette. Una soluzione che contrasta con le rassicurazioni del sindaco e della Regione Lazio, che puntano al trasporto su ferro per evitare il passaggio di Tir sulla trafficata via Ardeatina, da anni al centro delle proteste dei cittadini.
“Abbiamo lavorato con Ferrovie dello Stato per mettere a punto un progetto di trasporto su rotaia”, ha ribadito l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, confermando l’impegno per una soluzione più sostenibile e meno impattante per il territorio.
Intanto, però, la battaglia non si placa. Tra cortei, raccolte firme e contestazioni, i cittadini contrari promettono di tenere alta la guardia. Dal Campidoglio si sottolinea invece che il termovalorizzatore sarà un pilastro fondamentale del piano rifiuti della Capitale, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 prodotte dal sistema attuale.
Restano molti dubbi e altrettanti mesi da aspettare, ma il futuro dello smaltimento dei rifiuti a Roma sembra segnato: Santa Palomba sarà il cuore di una nuova strategia, anche se servirà ancora pazienza prima di vedere i primi fumi alzarsi dal suo camino.
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