Chiude il Btp Più, raccolta totale a 14,9 miliardi
Nell’ultimo giorno del collocamento il Btp Più è stato sottoscritto per 1,096 miliardi di euro con 39.759 contratti. La cifra porta il totale della raccolta, nei quattro giorni dell’offerta del titolo di Stato destinato ai piccoli investitori, a oltre 14,9 miliardi.
I tassi definitivi del BTp Più a otto anni saranno probabilmente più alti rispetto ai minimi garantiti comunicati venerdì scorso.
I numeri e la revisione
La corsa agli acquisti è stata del resto accompagnata in questi giorni da mercati resi piuttosto volatili dal quadro internazionale in ebollizione, con le ipotesi di un aumento generalizzato degli investimenti nella difesa che hanno mosso tutti i rendimenti in Europa. Ieri la giornata è stata più tranquilla, e il BTp ordinario a quattro anni ha chiuso intorno a quota 2,74%: dato che comunque erode i due terzi del premio iniziale pensato per il BTp Più, mentre il titolo a otto anni ha viaggiato poco sopra il 3,4%. Il rialzo su tutta la curva delle scadenze rende quindi probabile una revisione di entrambi i tassi del nuovo BTp riservato ai piccoli investitori. I conti si chiuderanno oggi alla chiusura delle 13, ma è possibile un ritocco intorno ai 10-20 punti base rispetto ai minimi garantiti indicati la scorsa settimana, fissando quindi al 2,9-3% il rendimento nei primi quattro anni e al 3,7-3,8% quello del secondo quadriennio.
I precedenti
L’ipotesi del resto non è nuova. Proprio per tener conto del fatto che l’emissione dura più giorni mentre i mercati si muovono, le regole dei BTp per famiglie prevedono l’indicazione preliminare delle sole cedole minime garantite, rimandando alla chiusura l’appuntamento con i rendimenti definitivi. La revisione in corsa non è di conseguenza un inedito, e conosce anzi cinque precedenti. Il primo risale al 2012, anno del debutto del BTp Italia nei mesi dello spread alle stelle, quando il tasso definitivo fu alzato di 20 punti base rispetto all’ipotesi iniziale. Revisioni un po’ più contenute si incontrano nel 2014, 2018 e 2019, fino all’episodio più prossimo rappresentato dal quarto BTp Futura del novembre 2021 (in quel caso fu alzata di 10 punti base la cedola del periodo di mezzo). A motivare le mosse del passato sono stati nella maggioranza dei casi rialzi di tassi endogeni, generati da incertezze soprattutto italiane: oggi la spinta verso l’alto è internazionale, ma il risultato per gli investitori non cambia.
Il rush finale
Di questo si potrà dunque tener conto nelle ultime valutazioni di acquisto questa mattina, anche se com’è ovvio il rialzo riguarderà tutti. Il confronto andrà fatto essenzialmente sui titoli a quattro anni, perché i conti del secondo tempo della vita del titolo si potranno fare compiutamente a gennaio 2029: quando, va ricordato, si aprirà anche la finestra dell’opzione put (dal 29 gennaio al 16 febbraio) con la possibilità di rimborso integrale del capitale investito a prescindere dalle dinamiche di mercato.
Source link