Abruzzo

Chieti, il generale Marco Minicucci in visita al comando legione “Abruzzo e Molise” per gli auguri pasquali


Nella mattinata di oggi, 9 aprile, il generale di Corpo d’armata Marco Minicucci, comandante interregionale carabinieri “Ogaden” di Napoli (che ha competenza sulle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise), ha fatto visita al comando legione “Abruzzo e Molise” di via Madonna degli Angeli a Chieti per il tradizionale scambio di auguri in vista delle imminenti festività pasquali.


Ad accogliere l’alto ufficiale nella caserma “Pasquale Infelisi” è stato il comandante della legione carabinieri “Abruzzo e Molise”, generale di brigata Antonino Neosi. Presenti all’incontro, il comandante della Regione carabinieri forestale, i comandanti provinciali, una rappresentanza dei comandanti di compagnia, militari della sede, rappresentanti dei carabinieri dei reparti speciali e territoriali dell’Arma, nonché appartenenti all’associazione nazionale carabinieri, all’associazione nazionale forestali in congedo e delle associazioni sindacali.


Il generale Minicucci, originario di Terni, tra i vari incarichi ricoperti durante la sua prestigiosa carriera, ha comandato il nucleo pperativo del comando provinciale di Palermo, il reparto territoriale di Frascati (Roma), il comando provinciale di Napoli, la legione carabinieri “Lazio”; ha ricoperto, inoltre, l’incarico di capo ufficio operazioni, capo del IV e del VI reparto del comando generale dell’Arma, nonché di sottocapo di stato maggiore del comando generale dell’Arma dei carabinieri (alle cui dipendenze è posto anche il centro nazionale amministrativo di Chieti e il centro nazionale di selezione e reclutamento dell’Arma di Roma).


Particolare apprezzamento è stato rivolto a tutti i reparti dell’Arma sul territorio per la quotidiana attività istituzionale. Il generale Minicucci ha sottolineato l’importanza del servizio di prossimità, di vicinanza e di rassicurazione sociale svolto dalle stazioni carabinieri in favore dei cittadini, soprattutto se anziani o appartenenti alle cosiddette “fasce deboli” della società.



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