Sardegna

Chiesti 9 Anni per Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsigli. La Procura: “Violenza Sessuale di gruppo”

TEMPIO PAUSANIA, 1 LUGLIO 2025 – Si è conclusa con richieste di condanna pesantissime la requisitoria del procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, nel processo a carico di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo. Dopo quasi otto ore di esposizione, suddivise in due giorni, Capasso ha chiesto per tutti e quattro gli imputati 9 anni di reclusione, riconoscendo le attenuanti generiche per la loro giovane età.

La tesi accusatoria non lascia dubbi: i quattro sarebbero responsabili della violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese, all’epoca 19enne, e di una sua coetanea, episodi che si sarebbero consumati nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019.

“Non è stato un processo facile,” ha dichiarato il procuratore Capasso. “Ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni. Tutti questi ragazzi e ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo.”

LE RICHIESTE DELLE PARTI CIVILI E LA DURA ACCUSA DELLE LEGALI –  Dopo la Procura, è stata la volta delle avvocati di parte civile. Giulia Bongiorno e Dario Romano, che assistono la studentessa principale accusatrice, hanno chiesto 100mila euro come provvisionale, oltre a “tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali, ideologici, morali ed esistenziali da quantificare secondo giustizia”. Per l’amica, tutelata dagli avvocati Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano, sono stati richiesti 50mila euro di risarcimento e 20mila euro di provvisionale.

L’intervento dell’avvocata Bongiorno è stato particolarmente incisivo: “In questo processo emerge una concezione della donna il cui consenso vale zero,” ha esordito in aula. Ha poi denunciato come la sua assistita sia stata definita “tr… non perché lo è ad inizio serata, ma perché lo diventa dopo la vodka”. Bongiorno ha evidenziato le 1.675 domande poste alla sua assistita durante l’esame, lodandone la coerenza nelle risposte. Ha inoltre mostrato la foto che ritrae gli imputati nudi vicino al viso dell’amica che dorme, commentando: “Per i ragazzi non importa che lei non volesse avere nessun tipo di rapporti. La sua volontà non viene presa in considerazione, vale zero.”

Considerazioni riprese dall’avvocato Nardo, che tutela la seconda presunta vittima: “Emerge un concetto oggettivo nel modo di fare, scattare le foto e poi commentarle nelle chat, e di operare dei ragazzi, un esercizio mentale di potere sulla persona che in quel momento stava dormendo. Ed è come si è sentita la ragazza, usata, un oggetto. Manca solo la piaga sulla pelle, ma quella sull’anima c’è tutta. Non possiamo parlare di semplice violenza privata solo perché non c’è stato un contatto fisico tra i genitali e il viso della persona che dormiva.”

DIFESA OTTIMISTA  –  Il processo riprenderà il prossimo 10 luglio con l’intervento delle difese. L’avvocato di Francesco Corsiglia, Gennaro Velle, si è mostrato ottimista nonostante le pesanti richieste: “Ci aspettavamo una richiesta di condanna ad una pena molto elevata. Nella nostra discussione faremo rilevare tutti quelli che sono gli elementi che tolgono attendibilità alla persona offesa e le prove che ci sono sull’innocenza del mio assistito. Certamente non è finita qui, attenderemo poi il verdetto dei giudici, ma abbiamo tutte le frecce nel nostro arco per arrivare, speriamo, ad una conclusione positiva del processo.”


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