Chiara Sergi balla per le sfilate
Erano i Sud Sound System a cantare “Simu salentini dellu munnu cittadini”. Ne è la prova Chiara Sergi, originaria di Montesano Salentino in provincia di Lecce, e talento della danza di appena 23 anni che ha ballato durante l’ultimissimo show di presentazione delle linee Alta Gioielleria, Alta Sartoria e Alta Moda firmate da Dolce&Gabbana.
Chiara è una forza della natura, letteralmente: vive ogni giorno in modo ‘selvaggio’ (non a caso il suo profilo Instagram porta il nome di chiara.savage), scalza, saltando e muovendosi come se l’aria circostante le facesse da guanto. Molto lontana dal mondo scintillante che procede su tacchi a spillo, acconciato di tutto punto. Eppure, ha stregato Domenico Dolce e Stefano Gabbana tanto da essere selezionata insieme ad altri colleghi allievi dell’Accademia di danza Giuliano Peparini (presente a Roma, quartiere Tuscolano) per far parte di quello che è stato un vero e proprio spettacolo durato cinque giorni, dal 12 al 17 luglio. Ovviamente, tutto in pieno stile D&G. La Città eterna, Roma, è stata la favolosa cornice degli eventi, tra defilé, esibizioni musicali e il concerto a sorpresa da parte di Cher durante il party degli stilisti.
“Vengo da un piccolo paesino della provincia di Lecce ed è proprio qui, nella mia terra, che è nata la mia più grande passione per la danza. Quella che ad oggi mi accompagna in ogni giornata”, racconta Chiara a Telebari, ancora incredula per l’avventura appena conclusa con i noti stilisti italiani. “È la prima volta che lavoro per un evento così importante – afferma – è una di quelle cose che non ti aspetti minimamente e per me, che da sempre sognavo di realizzarmi come ballerina e lavorare con Giuliano Peparini, fondatore della nota accademia di danza omonima, esser riuscita dopo tanti sacrifici e prove da superare, mi fa sentire tanto orgogliosa”. “Abbiamo ballato durante gli spettacoli serali di apertura e chiusura dell’evento – spiega la giovane danzatrice – mentre durante la sfilata abbiamo portato in scena quella che era l’antica Roma, vestiti in abiti d’epoca per accogliere i clienti e accompagnare la sfilata”. Lei stessa ammette sorridendo: “Vedermi con ciglia finte, capelli raccolti, tiare e, soprattutto, con i tacchi è stato stranissimo. Io che sono sempre a piedi nudi. Quando mai mi ricapiterà?”.
Un traguardo predestinato, perché affonda le radici in una piccola realtà di quel Sud salentino ‘impazzito’ dal morso della taranta. Così è Chiara, come la sua terra: folle, scatenata, forse la definirebbero ‘strana’. I normali. Coloro che camminano con la vista offuscata, troppo concentrati sul lamentarsi del cielo grigio, del troppo caldo, della pizza costosa, del vestito che cade male sui fianchi. Chiara, la ‘folle selvaggia’, è invece uno di quei rari esempi di persona con gli occhi ben aperti sulla realtà circostante, conscia che le nuvole si diraderanno, che l’afa passerà, contenta per il cibo condiviso in compagnia, per il corpo che batte, per quei fianchi, quelle gambe e quei piedi che la sostengono ogni giorno. Prestate attenzione alle sue parole: “Sono grata alla vita per tutte le grandi opportunità che mi ha donato”.
La giovane salentina continua a raccontarsi: “Giù in Salento ho sempre avuto un approccio molto amatoriale e quando ho scoperto che era questo che volevo fare nella vita, una volta finiti gli studi e dopo essermi ripresa da un situazione di salute molto grave, ho deciso di mollare tutto e trasferirmi a Roma per andare a inseguire il mio sogno, ignara del fatto che potesse diventare il mio lavoro”. Le chiediamo quali sono le sue prospettive per il futuro. “Non c’è qualcosa che ho già strutturato o organizzato – dice Chiara – Sicuramente la danza è la mia priorità e a oggi continuo praticarla e renderla quanto più viva possibile. Ma amo anche vivere tanto il presente ed essere propositiva verso ciò che la vita ha da offrirmi, sotto tutti i punti di vista. Non voglio limitarmi nel fare solo una cosa. Credo molto nell’energia dell’universo e penso che per ognuno di noi ci sia già un destino prestabilito. Sta a noi capirlo e fare di tutto per concretizzarlo”. “Ad oggi ho voglia di esplorare posti nuovi, conoscere culture e persone diverse e soprattutto continuare a studiare e lavorare con la danza: vorrei portare la mia arte e la mia storia in quanti più luoghi possibili, continuando a ispirare, aiutare e motivare le persone che come me hanno vissuto periodi difficili o che vogliano avvicinarsi al ballo. Ho bisogno di vivere quella realtà che esiste oltre alle mie solite quattro mura”.
Ed erano gli stessi Sud Sound System a dire che è impossibile dimenticare “le radici ca tieni”. “Il Salento rimarrà sempre la mia casa e il mio posto sicuro. Attualmente vivo a Ruffano, il paese di mia mamma, mentre Montesano è il paese di papà. Reputo entrambi molto importanti per me perché hanno raccolto pezzi di vita fondamentali e fatto nascere momenti indimenticabili della mia quotidianità. È una terra a cui sono troppo legata e ogni volta che devo lasciarla per un lungo periodo è sempre una grande dolore – commenta Chiara Sergi – Si fa sentire la mancanza della mia famiglia, a cui sono tanto legata, del cibo tradizionale sempre così sano e ricco di amore (soprattutto quello cucinato a casa da nonna) e ovviamente di tutto ciò che accompagnava le mie giornate in Salento: dal camminare scalza in mezzo la terra, arrampicarmi sugli alberi e stare tra gli animali e ballare la pizzica. E chissà, mi piacerebbe tantissimo portare in giro per il mondo la nostra danza tradizionale, per poter condividere con quante più persone possibili quello che di emozionante riesce a innescarti. Continuerò a studiare e a viaggiare, ma con la consapevolezza che ho sempre un luogo verso cui tornare che mi aspetta a cuore aperto, ed è la mia terra”.