Chi sono i tre carabinieri morti nell’esplosione di un casolare nel veronese, il ministro Piantedosi: «Un bilancio terribile, molto doloroso, drammatico»
C’erano stati precedenti tentativi di sgombero e anche minacce di esplosioni come quella accaduta veramente la notte scorsa in un casolare di Castel D’Azzano, in provincia di Verona. Tre carabinieri sono morti e 13 tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti. 11 di loro sono ricoverati in codice rosso, ma non sono in pericolo di vita. L’esplosione è stata avvertita a chilometri di distanza.
I carabinieri che hanno perso la vita sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà. Due prestavano servizio a Padova e uno a Mestre. A dare i loro nomi è stato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto: «Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri».
La ricostruzione
Dicono le prime informazioni che l’intervento di militari e forze di polizia aveva l’obiettivo di sgomberare l’abitazione, al cui interno c’erano tre persone. Al momento dell’intervento è avvenuta l’esplosione che ha provocato il crollo di tutto il casolare, di due piani. La casa era satura di gas e l’esplosione sarebbe stata innescata all’apertura della porta d’ingresso. Gli intervenuti sono rimasti travolti.
«Nel casolare abitavano tre fratelli. Sembra che avessero da tempo delle bombole depositate e abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Il tutto è accaduto stanotte alle 3 e 15 circa». Questo ha detto a Rainews24 Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d’Azzano. Il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha spiegato: «Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione, si cercavano anche delle bottiglie molotov. Carabinieri e Polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza e con tutte le attrezzature necessarie. Ma l’esito è stato inaspettato e molto doloroso».
I fermati
Un uomo e una donna, due fratelli 60enni, sono stati fermati, mentre una terza persona è fuggita. La donna ha ustioni. Non era la prima volta che, per evitare lo sgombero, chi occupava il casolare minacciava l’esplosione saturando gli ambienti di gas. Lo avevo fatto nell’ottobre del 2024, un anno fa. Uno dei tre fratelli si era anche cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco.
Le reazioni
«Era un’operazione congiunta di Polizia. Al momento dell’accesso dell’appartamento i testimoni raccontano di aver sentito odore di gas e qualche istante dopo c’è stata l’esplosione», ha riferito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlando a Uno Mattina della tragedia. Questa vicenda «segna la difficoltà, la complessità, la potenziale pericolosità di questo lavoro. Dietro certe operazioni si celano delle insidie anche perché si ha a che fare con persone di difficile collocazione. È possibile che qualcuno dall’interno abbia attivato una bombola di gas creando i presupposti per la deflagrazione. Un bilancio terribile, molto doloroso, drammatico».
Per il ministro Crosetto i carabinieri «hanno sacrificato la vita compiendo il loro dovere». Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, usa il termine tragedia e parla di «bollettino di guerra».
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