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Chi è Luis Antonio Tagle, il cardinale filippino che canta Imagine ed è considerato il «Francesco asiatico»

Sessantasette anni, una capacità comunicativa fuori dal comune, Luis Antonio Tagle, filippino, è uno dei nomi più accreditati per il post Papa Francesco. «Chito», come lo chiamano nelle Filippine, unisce profondità teologica e stile informale: quando Benedetto XVI annunciò la sua rinuncia, lui si presentò in aeroporto in jeans e, da vescovo, usava la bicicletta. E mentre altri alti prelati si tengono lontani da Facebook e Instagram, Tagle li frequenta con disinvoltura, confermandosi il più social fra i papabili: i suoi follower su Facebook sono oltre 600 mila.

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Lo chiamano «il Francesco asiatico»: «Mi aiuta andare verso i poveri, verso le periferie esistenziali di cui parla il Papa», ha raccontato qualche anno fa, spiegando quanto la visione di Bergoglio abbia inciso su di lui: «Mi ha ricordato che il ministero che ci è affidato non è una posizione di onore e privilegio, ma rimane una chiamata, una missione. Siamo servi e rimaniamo servi».

Classe 1957, nato a Manila il 21 giugno, è figlio di Manuel e Milagros, discendente per parte paterna della principalia filippina (l’aristocrazia locale di origine spagnola) e per parte materna da una famiglia cinese. Una miscela culturale che oggi potrebbe risultare strategica nei delicati equilibri tra la Santa Sede e Pechino. Studia tra i gesuiti, entra giovanissimo in seminario e viene ordinato sacerdote a 24 anni, nel 1982. Dopo gli anni di formazione alla Catholic University of America, torna nelle Filippine dove inizia a farsi notare come teologo raffinato e comunicatore efficace. Parla filippino, inglese, italiano, spagnolo e francese.

A 44 anni Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Imus. A Roma ci arriva sotto Benedetto XVI, che lo sceglie prima come arcivescovo di Manila nel 2011 e poi lo nomina cardinale l’anno successivo. Nel 2013 partecipa al conclave che elegge Papa Francesco, il quale nel 2019 lo chiama a guidare l’allora Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

Luis Antonio Tagle sa usare i media per evangelizzare. Da anni collabora con la JesCom, l’organo di comunicazione dei gesuiti filippini, dove racconta il Vangelo attraverso programmi radio, televisivi e musica liturgica. Sta facendo il giro del web un video in cui canta Imagine di John Lennon.

Si è espresso in diverse occasioni per avvicinare divorziati, risposati e persone Lgbt alla fede, perché nessuna anima può essere abbandonata. E nel Sinodo sull’Eucaristia del 2005 sorprese molti: di fronte al cardinale Angelo Scola, propose di rivedere l’obbligo del celibato in risposta alla penuria di preti.

Qualcuno lo accusa di essere troppo progressista, ma la realtà è più sfumata: Tagle sostiene i punti fermi della dottrina: no all’aborto, alla contraccezione, all’ateismo «pratico».

Il suo nome continua a circolare tra i più accreditati alla successione di Francesco. Secondo Polymarket, è il secondo favorito, con una probabilità del 23%, dietro solo al cardinale Parolin.


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