Società

Che cos’è la «droga della risata» e come viene usata dai giovani

È morto mentre festeggiava il suo 26° compleanno con gli amici, ad Alessano, in provincia di Lecce. Pierpaolo Morciano avrebbe inalato protossido di azoto, noto come la «droga della risata», contenuto nei palloncini già pronti per le feste, i «balloons», acquistabili nei negozi. Questa sostanza non è vietata in Italia e viene impiegata anche per altri scopi – ad esempio come agente propellente per la panna montata in bombolette spray, perché la rapida espansione del gas crea una consistenza soffice e leggera -, mentre in altri Paesi è considerata illegale.

Il giovane, insieme agli amici, avrebbe inalato il gas direttamente dai palloncini per ottenere un effetto euforico, ma è stato l’unico del gruppo a subire un malore improvviso, la cui causa verrà determinata dall’autopsia (durante la quale, come confermato dalle indagini, saranno effettuati anche test tossicologici).

Gli amici hanno allertato immediatamente il 118 e cercato di prestare i primi soccorsi, ma nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari e dei carabinieri, non è stato possibile salvarlo. Intanto, i carabinieri hanno avviato le indagini, ascoltando le testimonianze degli amici presenti per ricostruire l’accaduto.

L’uso dell’ossido di diazoto per scopi ricreativi sarebbe una pratica diffusa tra i giovani. Il gas esilarante può indurre uno stato di euforia, specialmente se combinato con alcolici, e può causare effetti collaterali come difficoltà nel parlare, perdita di equilibrio e allucinazioni. Nonostante sia facilmente reperibile in Italia, l’assunzione eccessiva di questa sostanza può essere letale.

Nel 2022 l’Emcdda, il Centro di monitoraggio europeo su droghe e dipendenze, aveva definito l’uso ricreativo del protossido di azoto (o ossido di diazoto) una «preoccupazione crescente per l’Europa». Questa sostanza viene chiamata anche la «droga della risata» perché può provocare euforia e sensazione di benessere, riso incontrollabile, cambiamenti nelle percezioni sensoriali e una sensazione di stordimento o leggerezza. Il principale rischio è l’inalazione diretta senza miscelazione con ossigeno, che può portare a una grave carenza di ossigeno nel cervello, con potenziali danni permanenti o morte. Inoltre, il gas viene rilasciato a temperature molto basse. Inalarlo direttamente dalla bomboletta può causare lesioni alle vie respiratorie e al tessuto polmonare a causa del freddo. Un uso prolungato o eccessivo può anche portare a neuropatia (danni ai nervi) dovuti alla carenza di vitamina B12, che viene disattivata dal protossido di azoto.


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