Che cosa sono gli Epstein files e perché Elon Musk accusa Donald Trump di esserci dentro
In Italia degli Epstein Files si è parlato soprattutto in merito alle vicende legate al principe Andrea, fratello di re Carlo. La lunga associazione del Duca di York con il finanziere americano, condannato per reati sessuali, è la più preoccupante delle sue molte dubbie amicizie. Andrea ha sostenuto di essere stato presentato a Jeffrey Epstein nel 1999 tramite l’ex fidanzata di quest’ultimo, la socialite britannica Ghislaine Maxwell. Ha dovuto testimoniare e fare ammissioni che gli sono costate fondi e reputazione, oltre a una posizione attiva negli affari della famiglia reale.
C’è molto più di questo nei documenti in cui ci sarebbe anche il nome del presidente americano Donald Trump secondo le accuse del suo ormai ex amico e braccio destro Elon Musk.
Per raccontare gli Epstein Files bisogna partire da Jeffrey Epstein, finanziere che nel 2019 si è tolto la vita all’interno del Metropolitan Correctional Center di Manhattan. Era qui detenuto con l’accusa, gravissima, di aver sfruttato sessualmente decine di ragazze minorenni. I documenti che raccontano questi incontri sono stati utilizzati nei processi e alcuni di questi risultano ancora riservati. In questi files ci sarebbe la lista completa di nomi di persone associate con il finanziere.
Essere nella lista di Epstein non comporta automaticamente essere stati suoi clienti, ma anche solo essere fra le sue conoscenze e frequentazioni porta un alone negativo, l’associazione al nome del finanziere già fa nascere sospetti. Ci sono anche testimoni, dipendenti di Epstein.
Lo scorso 27 febbraio il procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bondi ha reso nota la prima parte dei documenti governativi declassificati. Si tratta di una copia dei registri di volo dell’aereo privato di Epstein e una fotocopia di una rubrica, oltre a deposizioni e testimonianze.
Tra i citati in tutti i documenti noti del caso ci sono Michael Jackson, il mago David Copperfield, l’ex governatore del New Mexico Bill Richardson, il guru della tecnologia Marvin Minsky, ma anche l’agente di modelle francese Jean-Luc Brunel e Stephen Hawking. Epstein menziona l’astrofisico in un’e-mail a Maxwell nella quale smentisce che abbia partecipato a un incontro con minorenni. Era fra i partecipanti a una riunione di scienziati sull’isola di Epstein. Nella rubrica ci sarebbero i nomi dell’ex premier britannico Tony Blair e di quello israeliano Ehud Barak, Richard Branson, David Rockefeller e Rupert Murdoch, Alec Badwin, Mick Jagger e lo stilista Tom Ford. L’ex presidente Usa Bill Clinton ha viaggiato sull’aereo di Epstein in viaggi umanitari in Africa all’inizio degli anni 2000.
La giudice Loretta Preska ha concesso la pubblicazione in chiaro sugli atti dei nomi delle persone associate con Jeffrey Epstein e coinvolte nella causa per diffamazione intentata dalla supertestimone Virginia Giuffre contro l’ex fidanzata di Epstein Ghislaine Maxwell, che sta scontando una pena di 20 anni.
Nella lista ci sono nomi nascosti, fra 150 e 180, sotto lo pseudonimo «J. Doe» che può essere John Doe o Jane Doe. Molti hanno chiesto di restare anonimi. La Corte sta vagliando queste richieste, anche molti nomi sono già noti perché rintracciati dalla stampa. Certamente resteranno oscurati quelli di chi era minorenne all’epoca dei fatti.
Che Donald Trump conoscesse Epstein è certezza. Sono stati vicini di casa in Florida e Trump lo ha elogiato fino all’arresto del 2019. Le accuse di Elon Musk sottintendono altro. Pur senza fornire prove, ha parlato della sua presunta rivelazione come di «una bomba». Immediata la richiesta del Partito Democratico sulla fondatezza delle accise e sui tempi della pubblicazione dei documenti ancora secretati.
Già in passato c’erano state rivelazioni, non confermate da prove, che esisterebbe un video degli incontri sessuali degli ex presidenti Usa Donald Trump e Bill Clinton, del principe Andrea e del magnate Richard Branson, girato nella villa newyorkese di Jeffrey Epstein. Sarah Ransome, l’accusatrice del finanziere morto suicida nel 2019 in carcere con l’accusa di pedofilia, avrebbe detto di averne una copia. La donna che avrebbe avuto rapporti con i vip, una sua conoscente, «mi ha confidato della sua “amicizia” con Donald», ha spiegato Ransome in una mail del 2016 all’allora editorialista del New York Post Maureen Callahan.
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