Società

Che bella la scelta di Vittorio Emanuele Parsi di invitare i medici che l’hanno salvato al suo matrimonio

Vedi alla voce riconoscenza. Qualità mai scontata. Che bella la scelta di Vittorio Emanuele Parsi di invitare i medici che l’hanno salvato al suo matrimonio. Colpisce il gesto proprio perché ha la capacità di attribuire il giusto valore a incontri e persone che hanno il potere di cambiare il corso di una storia personale. E anche, è questo il caso, di una vita. E lo staff medico dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso sarà a Roma il 18 gennaio per festeggiare le nozze tra il professore e la giornalista Tiziana Panella.

«Saremo al loro matrimonio con una grande gioia nel cuore» Giuseppe Minniti, il cardiochirurgo che ha operato d’urgenza Vittorio Emanuele Parsi lo scorso anno conferma «Siamo davvero felici che abbiano potuto coronare il loro sogno, dopo un percorso di ripresa che è stato impegnativo e tutt’altro che immaginabile». Erano stati proprio i cardiochirurghi Giuseppe Minniti e Francesco Battaglia a prendere in carico il professor Parsi a Treviso. Insieme a loro, la fisioterapista della terapia intensiva Barbara Salvadori. La quotidianità sviluppa evidentemente al confidenza, ma anche l’attaccamento e il senso di gratitudine. Così Vittorio Emanuele Parsi e Tiziana Panella, durante i periodici controlli che li hanno riportati a Treviso hanno non solo maturato l’idea concreta delle nozze ma anche il desiderio di condividere un momento importante della vita con quei medici che hanno sofferto e sperato insieme a loro durante questi lunghi mesi. Così i chirurghi, uscendo dal riserbo per poche misurate parole hanno deciso di esserci. «E’ un grande orgoglio poter affermare che il percorso del professor Parsi si è concluso con la piena riabilitazione-ha spiegato ancora Minniti- ma teniamo a sottolineare che il professore è stato trattato esattamente come tutti gli altri pazienti, con lo stesso percorso terapeutico che noi riserviamo a tutte le persone che abbiamo in cura». Pochi giorni fa, alla fine di dicembre, Vittorio Emanuele Parsi aveva voluto pubblicamente ringraziare l’ospedale di Treviso su X.

«Esattamente un anno fa a Treviso mi salvavate la vita. Grazie di cuore, è il caso di dirlo, a tutto lo staff di cardiochirurgia, terapia intensiva e pronto soccorso de Ca’ Foncello». Era il 29 dicembre 2023. Parsi, professore ordinario di Relazioni internazionali alla Cattolica di Milano, e tra i più popolari analisti di questioni geopolitiche in Italia, si trovava a Cortina per presentare il suo ultimo libro. Un fortissimo dolore al petto, la corsa all’ospedale più vicino, il Codivilla a Cortina, poi il trasferimento a Belluno e infine a Treviso per un delicato ma provvidenziale intervento cardiochirurgico che gli ha salvato la vita. Dopo il messaggio di Parsi era stato proprio il direttore generale Francesco Benazzi a voler pubblicamente sottolineare il gesto.

«La riconoscenza non è mai scontata – commentava al Gazzettino il direttore generale dell’Usl della Marca – e dà valore al lavoro quotidiano di un team esteso che va dal Pronto soccorso alla cardiochirurgia e alla fisiatria. Noi siamo stati ben felici di essere riusciti a portare a termine il recupero perfettamente, e siamo sempre in prima linea per dare risposte. Voglio sottolineare che la risposta tempestiva è fondamentale, ma lo è altrettanto la fase riabilitativa. Quindi mi fa davvero piacere che il professor Parsi abbia voluto ricordare Treviso, non è da tutti ad un anno di distanza dare la propria vicinanza al gruppo. A lui il merito di un atto di grande nobiltà d’animo e di pensiero».


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