Toscana

Che bella festa per Neri. Il fascino della rovesciata dei sogni non tramonta mai

Lo striscione appeso alla balaustra della tribuna recitava: “La rovesciata che ha fatto sognare ogni aretino. Dopo 40 anni ancora grazie Menchino”. La firma era della curva sud ma in calce c’erano i nomi di tutti i tifosi che avvertono un brivido ogni volta che rivedono quei novanta secondi speciali di calcio e di sentimento.

Allo stadio, su iniziativa del Museo Amaranto, si è celebrato il 40esimo anniversario della rovesciata dei sogni: un gol magnifico che consentì all’Arezzo di battere il Campobasso nella sfida salvezza del 9 giugno 1985. Era la penultima giornata del campionato di serie B e Neri, poco prima di infilare la palla sotto l’incrocio, si era fatto parare un rigore da Walter Ciappi. Ieri sera i due si sono rivisti dopo quarant’anni, ricomponendo un paio di tessere del puzzle che ancora scalda i cuori. Beppe Rosi e Aldo Brunetti, che spinsero vigorosamente sul prato Menchino dopo la frustrazione del penalty fallito, quel giorno così lontano nel tempo erano fotografi a bordo campo. Al microfono hanno ricordato la spontaneità di quei concitati momenti. Andrea Mangoni, compagno di squadra e di mille battaglie, si è invece regalato una maglietta con la scritta: “Sei bella come il cross di Andrea Mangoni” per l’appunto, rivendicando il merito dell’assist per il super gol del secolo. Greta Settimelli ha ricordato il padre Nedo, telecronista di quella memorabile partita la cui voce resterà scolpita nell’immaginario collettivo per sempre.

Il Menchino day è cominciato con le partitelle dei bambini di Ss Arezzo, Acf Arezzo, OlmoPonte, Tuscar, Indicatore, Castiglionese, Sansovino e Chiassa. In una teca sul terreno di gioco, il pallone fatidico che Neri spedì in rete, conservato per anni dal tifoso Paolo Rondoni a casa sua. Poi l’ingresso di MusiciSigna ArretiiSbandieratori e dei vessilli dei quattro quartieri. Quindi l’abbraccio collettivo degli ex compagni di Neri nelle giovanili amaranto, dei compagni di squadra della stagione 1984/85, dei giocatori allenati ad Arezzo nel biennio 1990/1992. Per l’ex capitano i premi del Museo Amaranto, di Orgoglio Amaranto, del sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli.

Il tutto mentre sul maxi schermo scorrevano le immagini del rigore parato, della rovesciata, dell’esultanza, del grido “Menchino Menchino” del tifoso Bruno Violetti nella vecchia curva sud. Il tempo passa, le emozioni restano. E fanno breccia sempre di più.

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