Cesare Cremonini, la sua ex Martina Maggiore replica: «Di intimo nei suoi confronti non c’è niente. E nel momento in cui tradisci fai entrare altre persone»
Dopo le parole di Cesare Cremonini, che aveva definito «una sofferenza grande e profonda» la lettura del libro scritto dalla sua ex, arriva la replica di Martina Maggiore, 28 anni, che con il cantautore bolognese ha vissuto una relazione di oltre quattro: «Accetto di parlare del libro, non di lui, perché non sono portata ad alimentare il gossip», dice al Corriere.
Il libro in questione, Ma che stupida ragazza, è uscito lo scorso febbraio. In quelle pagine, Martina racconta la storia d’amore con Cremonini ma, soprattutto, la fase difficile che è seguita alla rottura. Accusata dal suo ex di avere «spiattellato in un libro la sua vita intima», dice: «Di intimo nei suoi confronti non c’è niente, se non quello che fanno altre mille coppie sul pianeta Terra», spiega. «L’unica cosa di privato è il fatto di essermi messa a nudo su tematiche molto più importanti della relazione in se stessa: come la dipendenza affettiva o la depressione».
Un libro che nasce da una ferita personale, non da un desiderio di rivalsa. «Per spiegare ciò che ho vissuto, ho dovuto necessariamente parlare della mia storia. E l’avrei fatto comunque, perché le emozioni, l’amore e soprattutto il dolore sono sentimenti che provano tutti gli esseri umani, al di là del personaggio e del lavoro che fa».
Ma in quelle pagine c’è anche il tema dei tradimenti, che ha attirato l’attenzione dei media. «È vero, forse questa è la cosa più intima che ho scritto», ammette. «Li ho scoperti andando a vedere tra le sue cose. Ma a mio parere non è così privato, perché nel momento in cui tradisci fai entrare altre persone». Poi aggiunge: «Lo so, è stato un mio errore, lo ammetto».
Cesare Cremonini ha detto di essersi sentito colpito «a freddo», di non essere stato avvisato della pubblicazione. Lei replica: «Non l’ho fatto perché non c’è più alcun tipo di contatto».
Eppure, riconosce, quella è stata la relazione più importante della sua vita. «Quando l’ho conosciuto avevo vent’anni. Lui mi ha fatto conoscere il vero amore e mi ha fatto scoprire una versione di me che non conoscevo prima. Non potrei mai dire cattiverie nei suoi confronti».
Ma ha vissuto «la dipendenza affettiva di una ragazza molto giovane che si è annullata nei confronti di una persona molto più grande di lei. Martina non esisteva più, una dipendenza così forte che quando ci siamo lasciati si è trasformata in un’enorme depressione». È questo, dice, «il messaggio a cui tengo di più: avere il coraggio di riprendere in mano la propria vita quando non si ha più niente, per ricominciare ad amare».
Arriverebbe a definirla una relazione tossica, ma «solo per quanto riguarda il mio comportamento. Perché se scelgo di annientarmi, la parte tossica sono io. Probabilmente il mio modo di amare era sbagliato, pensavo che annullando me stessa potevo dare di più».
Sul fatto che Cremonini abbia aspettato mesi prima di replicare, risponde: «Forse era concentrato su altro. Ma sinceramente non mi aspettavo quelle parole». E a chi insinua che il libro sia un’operazione di marketing, replica: «Se avessi voluto cavalcare l’onda, l’avrei fatto quando stavo con lui». Oggi Martina è single, si è iscritta di nuovo all’università per studiare Psicologia. «E ho altri libri in cantiere che spero di pubblicare». Ma Cremonini, assicura lei, «può stare tranquillo, non c’è più nulla da tirare fuori».
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