Cesare Cremonini, il gran finale a Roma del re Mida del pop – Il Tempo

Se la promessa è «di lasciare il segno con due concerti indimenticabili nella Capitale», è difficile imporsi di immaginare il contrario e credere che Cesare Cremonini, il re Mida del pop, possa disattenderla. Domani sera e venerdì sera, per le ultime due date del tour completamente sold out, l’artista bolognese infiammerà lo stadio Olimpico di Roma e si esibirà davanti a 120.000 persone.
Lo show, inutile anticiparlo, sarà un’efficace sintesi della migliore vena del protagonista, che si mostrerà come sempre versatile fino al midollo e capace di tracciare la rotta della nuova musica italiana. Usando il materiale che la vita gli rovescia addosso ed evitando di mettersi al riparo dalla storia e dalle rivoluzioni, l’ex frontman dei Lunapop detterà le regole del gioco ma dialogherà con un pubblico che si è accaparrato i biglietti da mesi e che freme dalla voglia di lasciarsi andare sulle note dei brani che scandiscono il tempo dell’analisi e quello della spensieratezza.
«Ho scelto Roma come punto di svolta della mia carriera perché rappresenta, per un artista che scrive e pubblica ancora nuovi album come me, il punto di contatto con il cuore della musica», ha raccontato in anteprima per annunciare i prossimi appuntamenti live e, in particolar modo, per commentare la data del 6 giugno 2026, quando riempirà con le sue canzoni il Circo Massimo. Se i numeri non danno scampo, discutere di quelli di Cremonini è quasi ozioso. Con 45 candeline spente, oltre 25 anni di carriera, certificazioni a bizzeffe e un’indimenticabile cavalcata di concerti negli stadi quasi conclusa, l’artista vanta un percorso proteiforme e un repertorio robusto e continua a cantare luci e ombre di un mondo che cambia. «Questo grande successo dimostra una cosa: la musica live oggi racconta e fotografa chi siamo e la scenografia di Roma è perfetta per raccontare il film di questi miei anni di musica», ha scandito. Questo non vuol dire altro che, quando lo stadio sarà caldo, i presenti si caricheranno sulle spalle le sue parole e le masticheranno in musica per omaggiarlo.
La scaletta, si intuisce, lascerà spazio a grandi classici come «Dicono di me», «La nuova stella di Broadway», «Logico» e «Grey Goose», ma certo non eliminerà pezzi più recenti come «Alaska Baby», «Ora che non ho più te» o «Nonostante tutto». Colpi di acceleratore e giochi elettronici si alterneranno a ballate dal sapore memorabile. Nessuno esclude che possano spuntare come funghi proposte di matrimonio o pancioni di donne in attesa dei loro bimbi in bella vista. In un tempo in cui tutto è cronometrato, programmato e asettico, Cremonini dimostrerà che esiste un’altra Italia, la sua, in cui ci si può concedere di spegnere il cervello e di accendere le emozioni. Le stesse che butta giù in studio sotto forma di versi e con le quali poi risveglia gli animi dei fan. Seguaci in fibrillazione anche per i possibili superospiti. Oltre a Elisa e Luca Carboni, coni quali ha già duettato nei precedenti spettacoli del tour, è atteso per il gran finale anche Lorenzo Jovanotti. Le bocche, al momento, restano cucite, ma quella reazione social dal rapper all’ultimo post di Cesare lascia ben sperare in un’esecuzione da brividi di «Mondo».
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