Liguria

Centrale unica del 118, le proteste degli infermieri: “Decisione calata dall’alto e senza certezze per il futuro”


Genova. Una decisione calata dall’alto e che ignora il personale infermieristico, compromettendo la qualità del servizio e lasciando i cittadini senza adeguate coperture. Sono queste le accuse lanciate dal sindacato Nursind in merito alla scelta della Regione Liguria di chiudere le cinque attuali centrali operative del 118 a favore di un’unica centrale regionale, che dovrebbe sorgere agli Erzelli.

Secondo il sindacato, che rappresenta il personale infermieristico dell’emergenza-urgenza, la riforma sarebbe stata approvata senza un reale confronto con i territori e, soprattutto, senza fornire garanzie sul futuro lavorativo degli operatori coinvolti. Nursind denuncia l’assenza di indicazioni chiare sul destino del personale infermieristico oggi impiegato nelle centrali, che rischia di essere ricollocato in mansioni e contesti lontani dalle proprie specializzazioni.

Nella nota stampa diffusa in queste ore, Nursind evidenzia altre due criticità principali nel nuovo piano. La prima riguarda la copertura del Mezzo di Soccorso Avanzato con Infermiere (MSA1), che continua a essere operativo solo nelle ore diurne in gran parte della Liguria. Il sindacato sottolinea come questa scelta lasci scoperta la popolazione nelle ore serali e notturne, mettendo a rischio la sicurezza e la tempestività dei soccorsi. L’altra critica riguarda il mancato riconoscimento economico per il personale dell’MSA1. Da oltre tre anni, denuncia Nursind, non è stato attuato il promesso incentivo, nonostante il valore e la responsabilità di questi professionisti siano stati più volte riconosciuti.

Di fronte a “continue rassicurazioni verbali e promesse non mantenute”, il sindacato chiede un impegno formale e scritto da parte della Regione e delle singole ASL. In particolare, Nursind richiede che il personale impiegato nelle centrali 118 venga mantenuto all’interno dell’emergenza extra-ospedaliera, con destinazioni future che siano coerenti con il profilo e la professionalità maturata. Inoltre, il sindacato domanda trasparenza e un confronto continuo tra istituzioni e rappresentanze sindacali sulle scelte future. Nursind conclude affermando che una riforma non può essere fatta “sulla pelle di chi ogni giorno garantisce la vita dei cittadini”, e che in gioco non ci sono solo i posti di lavoro, ma anche la dignità professionale e la qualità del servizio sanitario per tutta la popolazione ligure.




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