Liguria

Centottant’anni della Filarmonica Sestrese, la casa di tutti i sestresi che ha segnato intere generazioni  – Lavocedigenova.it

Un punto di riferimento non solo per Sestri Ponente ma anche per la città: è questo la Filarmonica Sestrese, che proprio nel 2025 festeggia la bellezza di centottant’anni di storia, di un luogo intramontabile, la casa di tutti i sestresi e genovesi, dove ognuno di noi, almeno una volta della vita, ci è passato. Perché la Filarmonica Sestrese era ed è questo: la casa di tutti, custode di antichissimi saperi, segreti e tradizioni, che ha saputo lasciare nei cuori di tante famiglie sestresi un segno indelebile.

Una fucina di artisti, la culla di aspiranti musicisti e sognatori, che condividono ancora oggi la passione per la musica, tramandatasi di generazione in generazione. E, ci sono ancora quelli che, dopo tanti anni, ritornano durante eventi importanti, legati da un passato e da ricordi incancellabili, che ne hanno segnato il percorso. 

E poi c’è lui, una vera e propria ‘pietra miliare‘ dell’associazione, che si è fatto portatore di una tradizione ultra secolare e che, fin dal 1967 quando ha iniziato a suonare, non ha mai lasciato la casa sestrese dei musicisti: è Roberto Parodi, che da quasi trent’anni ne è diventato il presidente, dapprima ancora vice. 

Per festeggiare la bellezza di centottant’anni, il prossimo lunedì 14 aprile la Filarmonica inaugurerà una serie di celebrazioni che si articoleranno durante il 2025 proprio al Carlo Felice: “Abbiamo desiderato tanto aprire questa serie di appuntamenti proprio al Carlo Felice, il nostro teatro, il teatro dei genovesi – racconta Roberto Parodi -. Durante la serata, Mario Gianni Carboni presenterà una bozza ormai definitiva del suo quarto lavoro dedicato alla nostra storia. E, oltretutto, sarà occasione per presentare i nostri nuovi abiti realizzati per l’evento proprio da Giglio Bagnara. Nel dettaglio, invece, proporremo un percorso a ritroso di quello che è l’Ottocento“. 

La filarmonica è arrivata a questo traguardo proprio perché ha mantenuto vivo il suo spirito iniziale per cui è stata fondata – racconta Parodi -. Il fatto di una scuola di musica legata soprattutto al mondo del lavoro, perché dobbiamo tener conto che chi faceva parte della Filarmonica erano soprattutto persone che, finito il lavoro, si ritrovavano insieme per suonare e fare musica. Ed è proprio questo che è stato mantenuto inalterato fino ad oggi: il rapporto tra la musica, il mondo del lavoro e della scuola, ma anche l’attaccamento al territorio, la capacità della Filarmonica quindi di far vivere il territorio e che, di conseguenza, non ci fosse solo l’aridità del lavoro“. 

La lungimiranza dell’allora ‘Sindaco di Sestri‘, in un’epoca in cui i più piccoli non avevano una formazione e non avevano l’obbligo di frequentare la scuola. è stata proprio quella di offrire un’alternativa: “Si interrogò sul destino di questi ragazzi – racconta Roberto – e, ragionandoci sopra, decise di fornire a loro un’opportunità di crescita ed è ecco che, così, nacque il corso della Filarmonica Sestrese“. 

E pensare che, nell’ufficio antistante l’ingresso, sono presenti un’infinità di riconoscimenti, attestati e perfino una pergamena ricevuta in occasione dell’inaugurazione del monumento a Mazzini in Piazza Corvetto: “Qui Garibaldi è passato e questo è un riconoscimento del fatto che la Filarmonica ha da sempre aiutato, prima con la raccolta dei fondi per acquistare le armi per la prima guerra di Indipendenza e poi per la partenza dei due piroscafi da Quarto. Abbiamo dei libretti che lo attestano, dove perfino si possono notare delle parti ‘purgate’ dalla censura degli anni. E noi, portiamo avanti questa tradizione”. Precisamente, il 29 settembre 1848 la Filarmonica raccolse l’invito di Giuseppe Garibaldi di passaggio a Sestri Ponente di “donare alla patria un milione di fucili”, organizzando una grande serata danzante e raccogliendo un cospicuo ricavato.

La Filarmonica del presente, di oggi, è una realtà che ha coscienza della propria storia e che “deve, nei momenti in cui ci sono forti cambiamenti, rispondere alle esigenze stesse dei cambiamenti culturali musicali, ma rimanendo sempre rigorosamente presente sul territorio perché, in qualsiasi momento, potrebbe esserci bisogno” afferma Parodi. “Suoneremo in occasione dell’anniversario della Liberazione il 25 aprile in centro, faremo concerti per l’anniversario della Repubblica – racconta -. Noi, siamo parte del territorio e ne siamo coscienti di questo. Pensare che, lo scorso 17 marzo, eravamo al Mausoleo di Mazzini e abbiamo accompagnato il funerale passando da Piazza Acquaverde fino a Staglieno: la particolarità è che siamo l’unica banda musicale autorizzata a suonare all’interno del cimitero“, racconta il presidente. 

Impegno, amore per quello che si fa e credere nella storia ultra secolare risorgimentale della Filarmonica: sono questi i condimenti necessari per farne parte secondo il presidente. “Sono assolutamente fondamentali – chiarisce -, perché abbiamo una tradizione preziosa alle spalle da portare avanti. Bisogna venire alle prove, e venire con la consapevolezza di fare un qualcosa con un senso, non tanto per farlo. Ci tengo a precisare che, quando si sente parlare di Filarmonica, si sente contemporaneamente parlare di Istituzioni: abbiamo una precisa, chiara e preziosa responsabilità. Quello che mi auguro, in generale, è di poter dire prima o poi se tra queste nuove generazione ci sarà un nuovo presidente; ogni tanto, qualcuno mi dice che finché ci sarò io, non ci potrà esser nessun altro ed io mi arrabbio perché, come dico sempre, bisognerà trovarlo un nuovo presidente, prima o poi. Il passaggio di consegne è necessario e fortunatamente qui ci sono tanti ragazzi giovani che stanno vivendo la realtà da tanto tempo e sono sicuro che saranno capaci di portarla avanti. A dirla tutta, quello che un po’ mi spaventa è la burocrazia, perché onestamente ci sono delle regole troppo ferree: è un sistema, francamente, troppo macchinoso“. 

 




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