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Cent’anni di Treccani: una vera e propria Costituente per il sapere

Una Costituente per il sapere, per domani ancora: “Tale sistemazione non è turbata da diversità di ideologie e da tesi personali: uomini d’ogni tendenza hanno collaborato in piena libertà, e solo si è chiesto ad essi che ciascuno […] rispettasse insieme con le proprie le oneste idee di tutti. E anzi ciò non si è nemmeno dovuto chiedere; è stato frutto di un’autodisciplina di cui ci compiacciamo come di un segno di alta maturità civile, una maturità degna di quel clima di libertà, per costituire il quale abbiamo tanto operato e sofferto” Gaetano De Sanctis

Con poche e incisive parole Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, ha espresso, compiutamente, il senso di un anniversario davvero significativo: “Il centenario dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana obbliga a interrogarci su che cosa sia prima di tutto non il centenario, ma l’Enciclopedia. Ora, in greco, significa un sapere posto in circolo, il che vuol dire che bisogna guardare alle cose non come facciamo abitualmente come si fa con il cellulare, bensì guardare l’area delle pertinenze, dove può arrivare l’occhio o la mano. L’occhio è chiamato a vedere l’orizzonte, quindi l’ambito delle nostre pertinenze, ma anche dei nostri limiti. Ma soprattutto è il gesto della mano, come si faceva un tempo in campagna, che sparge semente. Sapere questo è creare futuro, quindi l’enciclopedia è un luogo dove si ordinano i saperi per creare futuro”.

Questo sapere posto in circolo, per essere a disposizione di tutti, si deve alla lungimiranza e alla semente sparsa da Giovanni Treccani. Siamo nel 1925 e il 18 febbraio l’imprenditore e mecenate annunciava la sua impresa “per creare futuro”: “L’Enciclopedia deve riuscire, per il valore degli scritti, per la bellezza delle illustrazioni e per la nobiltà della composizione, superiore alle migliori dell’estero: dall’estero deve appunto essere apprezzata per la sua importanza e per la sua bellezza. Deve riuscire opera seria, utile, rappresentativa della cultura italiana, tale da essere desiderata dagli studiosi e dagli amatori del bel libro”. Basterebbero già queste chiare intenzioni per comprendere il valore di questa monumentale opera che, nei fatti, si è rivelata seria, utile, rappresentativa della cultura italiana, tale da essere desiderata dagli studiosi e dagli amatori del bel libro”.

La storia è di quelle affascinanti che potrebbe essere raccontate dalla migliore cinematografia per i tanti aspetti che incrociano le vicende di un’Italia che avrebbe percorso un Novecento ricolmo di accadimenti noti e meno noti, ma non per questo secondari. E’ su questo che l’occhio del “regista” si distingue per la capacità di raccontare non solo il primo piano, ma il dettaglio spesso sfuggente in grado di mutare il senso di tutto l’insieme. Un secolo che meriterebbe una trattazione ampia, sfogliando con attenzione le pagine enciclopediche per avere contezza delle tante rivoluzioni che hanno cambiato scenari e contesti in ogni “campo”. Una stazione centrale di partenza popolata di persone che hanno viaggiato su treni diversi, avendo cura di tracciare il proprio itinerario. E se le biografie sono storie, ci sono state donne e uomini che hanno lasciato il segno e con esso una preziosa eredità.

L’obiettivo di una cultura nazionale, aperta alla pluralità di voci, fu la scommessa di Giovanni Gentile attraverso la sua supervisione scientifica che si estese alla scelta del modello enciclopedico e che avrebbe colmato quel preoccupante vuoto di dotarsi di un “luogo” nel quale le scienze, le lettere e le arti potessero trovare una propria centralità riconosciuta nel mondo: L’Italia, dunque, quale autorevole sede del sapere illuminato e illuminante in quello che si è giustamente definita una istruzione circolare e segno di alta maturità civile. La fondazione dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, avvenuta nella fatidica data del 18 febbraio 1925, costituì un abile lavoro di tessitura e di mecenatismo da parte del “linceo” Treccani che ora affianca il suo nome a quello divenuto uno strumento universale di ricerca. Siamo di fronte al Paese che intende offrire modelli dinamici e di riferimento per quanti programmano il proprio futuro culturale e, grazie alla trama di un imprenditore inventivo e concreto, si è compiuto pienamente l’ordito e al tempo stesso il disegno per una virtuosa architettura culturale italiana.

Nelle parole di Ossola il passaggio relativo al cellulare contempla l’illusione di possedere l’accesso al “sapere”, limitando lo sguardo al proprio dispositivo senza aprirlo a tutti i possibili orizzonti, passando di fatto dalla ricerca, al motore di ricerca. Un metodo senza dubbio facilitato, ma privo dell’intensità di trovare le fonti e creare nuovi corsi, attraverso una avvincente esplorazione delle “carte”, ora anche digitalizzate. La mia esperienza personale contempla proprio questo ponte tra il cartaceo e il digitalizzato e l’Enciclopedia Treccani ha rappresentato quel porto sicuro, quell’approdo per trovare le giuste e corrette informazioni. Dunque non un semplice accumulo di notizie, ma la certezza della loro autenticità rispetto ai fatti. E quando, nel 1995, sotto la prestigiosa presidenza di Rita Levi Montalcini, la Treccani si dotò di un proprio sito internet, il rischio principale era quello di evitare le insidie del web, applicando la necessaria vocazione educativa per esercitare un autorevole e opportuno controllo sui cattivi effetti della velocità della rete, quale sicura guida tra tradizione e innovazione.

Questo centenario, pertanto, rappresenta un traguardo di notevole importanza poiché dalla sua nascita la Treccani si affermò come una vera e propria Costituente per il sapere e la più autorevole e aperta opera enciclopedica al mondo per la vastità dell’orizzonte culturale, la scelta dei collaboratori, l’ampiezza delle voci, l’organicità del progetto e il rigore nella sua realizzazione. E tutto questo per il suo tradizionale servizio nei confronti della cultura e, ancora oggi, con la straordinaria e innovativa capacità di continuare a creare futuro.


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