Cecchini (Comieco): “I giovani sono gli ambasciatori”
“Idealmente il nostro obiettivo è quello di arrivare a un riciclo della carta del 100%. Sappiamo che non è possibile, ma lavoriamo come se lo fosse”. Per Amelio Cecchini, presidente di Comieco (il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), il traguardo del 100% non è così distante non solo perché già oggi siamo ad oltre il 92%, ma soprattutto perché gli italiani collaborano molto attivamente: “La cultura della raccolta differenziata si è ormai diffusa fra i cittadini e gli ambasciatori più impegnati nella tutela dell’ambiente sono proprio i ragazzi. Quante volte ho visto un figlio che spiegava alla mamma in quale contenitore buttare un imballaggio. Le nuove generazioni sono la garanzia del successo”.
Le armi più efficaci nel miglioramento delle performance di riciclo sono la comunicazione e l’educazione e non stupisce dunque che Comieco sia molto impegnata su questo fronte. L’appuntamento più importante per il consorzio presieduto da Cecchini si tiene a Lucca dal 7 al 13 aprile. Paper Week, questo il nome dell’evento che è ormai giunto alla quinta edizione (il calendario completo è disponibile su www.comieco.org, ospiterà incontri, discussioni e aprirà le porte agli impianti di riciclo e produzione della carta di quello che è il più grande distretto cartario in Italia e il secondo in Europa, quello di Lucca per l’appunto, che vanta un giro d’affari annuo pari a 5 miliardi di euro. L’evento di apertura della Paper Week del 7 aprile “Raccolta e riciclo di carta e cartone. 40anni di economia circolare al servizio del Paese” è stato insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica.
La cittadina toscana vanta una raccolta pro-capite decisamente superiore alla media nazionale (80 chilogrammi contro 64 kg) e fa parte di una delle regioni più virtuose. Nel 2023 Comieco, attraverso le convenzioni attive in Toscana, ha gestito l’avvio a riciclo di quasi 200mila tonnellate di carta e cartone, corrispondendo ai 267 comuni convenzionati oltre 15 milioni di euro (“dal 1998, ovvero dall’anno in cui è partito il sistema previsto dal decreto Ronchi, ad oggi abbiamo corrisposto complessivamente ai comuni italiani 2,5 miliardi di euro” ci tiene a precisare Cecchini). Oggi grazie agli sforzi di Comieco e ai successi conseguiti dalle aziende del settore cartario l’Italia è diventata un esportatore netto di carta da macero.
“Da alcuni anni abbiamo scelto di concentrare i nostri sforzi comunicativi in un solo appuntamento lungo una settimana, perché questa si è rivelata una strategia più efficace rispetto a tanti eventi minori in diverse località e più consona alle forze che possiamo mettere in campo — prosegue Cecchini — Nelle passate edizioni abbiamo avuto un ottimo riscontro da tutti gli attori a cui ci rivolgiamo e che abbiamo cercato di coinvolgere, dalle imprese del settore alle istituzioni, passando ovviamente per i cittadini e per gli alunni delle scuole in particolare. Poter visitare un impianto produttivo e vedere cosa succede alla carta che ho buttato nel sacco giusto credo che sia un’esperienza molto interessante e formativa”.
Se quest’anno la scelta è ricaduta su Lucca soprattutto per la sua importanza nella filiera del riciclo della carta, l’anno scorso l’appuntamento si era tenuto a Salerno e anche in questo caso era dettata da una forte motivazione. Il Sud rappresenta infatti quell’area dell’Italia dove ci sono i maggiori margini di miglioramento nella raccolta differenziata. “Questo non significa che non ci siano comuni virtuosi nelle regioni meridionali, ma in generale i tassi di riciclo sono inferiori alla media generale e c’è dunque spazio per migliorarli. Lo stesso vale per le grandi metropoli: anch’esse fanno più fatica rispetto ai comuni più piccoli, ma anche su questo fronte non mancano esempi di successo, come quello di Milano”.
In alcune parti dello Stivale la quantità di imballaggi in cartone avviati al riciclo non è l’unico aspetto su cui Comieco vuole incidere. Esiste infatti anche un problema di qualità della raccolta, anche se va precisato che si stanno facendo importanti progressi anche su questo fronte. La presenza di elementi in plastica o metallo, come per esempio cellophane o nastri adesivi, rendono la raccolta differenziata meno efficiente e il riciclo più costoso.
Ed è proprio per questi motivi che Cecchini paragona il sistema di riciclo della carta ad un alveare. “Se volessimo paragonare il sistema italiano di raccolta e avvio a riciclo degli imballaggi cellulosici a un elemento naturale, questo non potrebbe che essere un alveare — conclude Cecchini — una organizzazione complessa, modulare, dove ognuno si dedica ad un’attività specifica, ma con lo scopo di raggiungere un obiettivo comune. E in questo complesso sistema l’ape regina sono sicuramente i cittadini, perché è da loro che dipende tutto”.
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