c’è un video, e la procura indaga per truffa
Il responsabile di Home Restaurant Hotel avrebbe girato un video in cui si dimostra la provenienza industriale delle orecchiette, e ora la Procura di Bari ha aperto le indagini.

In occasione, nel dicembre scorso, della chiusura dell’home restaurant di Nunzia Caputo, la “signora delle orecchiette” di Bari vecchia, Gaetano Campolo, Ceo della piattaforma Home Restaurant Hotel, ci era andato giù duro: “è fondamentale chiarire che l’attività della signora Nunzia non rappresenta un Home Restaurant”, tuonò.
Ma la questione, per lui, non era certo finita lì, e in questi giorni ha firmato un esposto che ha portato la Procura di Bari ad aprire un’indagine per truffa, per fare luce sulla vicenda delle orecchiette industriali spacciate come fatte a mano.
Il video di Campolo
Appena prima che la polemica scoppiasse, nello scorso novembre, lo stesso Campolo, responsabile di un portale che dal 2019 raccoglie attività di social eating, si sarebbe recato in via Arco Basso, ormai meglio conosciuta come “via delle orecchiette”, per incontrare le pastaie. L’obiettivo doveva essere quello di discutere di eventuali soluzioni per regolarizzare le loro attività e, tra queste, c’era anche Nunzia Caputo.
In quest’occasione, come riporta l’edizione di Bari de La Repubblica, Campolo girò un video, allegato all’esposto e ora in possesso della Procura, in cui si dimostrerebbe che almeno una delle pastaie fosse in possesso di orecchiette prodotte industrialmente.
Oltre a questo sono stati immortalati diversi cartoni di orecchiette tricolori provenienti da un pastificio di Altamura e destinati a società con sede proprio in via Arco Basso: immagini che non possono che destare sospetti, e che le autorità baresi hanno evidentemente preso molto sul serio.
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