Scienza e tecnologia

C’è un nuovo gioco, inaspettato open world sui vampiri: Vampires Bloodlord Rising

Abbiamo avuto la possibilità di assistere in anteprima alla presentazione di Vampires: Bloodlord Rising, un’atipica esperienza open world in cui, nei panni di un Signore della Notte, cercheremo di costruire la nostra dinastia alternando fasi tipicamente survival e action ad altre puramente gestionali. Mettiamo quindi da parte la salsa all’aglio e prepariamoci a tirar fuori il Dracula che è in noi.

Dalla Transilvania con furore

Protagonista dell’avventura è Dragos, abitante della città di Sangavia, che assieme al fratello tenta di sopravvivere a una misteriosa piaga mortale, responsabile della scomparsa della maggior parte della popolazione.

Colpiti a loro volta dalla piaga e ormai prossimi alla fine, i due fratelli stringono un patto con Vorago, potente signore dei vampiri che, in cambio di eterna fedeltà, concederà loro il “Bacio dell’Eternità”, trasformandoli in vampiri. Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, Vorago non è il classico sterminatore di umani: preferisce instaurare con loro un rapporto simbiotico, offrendo protezione in cambio di sangue, il minimo indispensabile alla propria sopravvivenza. Accordo raggiunto e tutto bene quel che finisce bene, quindi? Non proprio. A rompere le uova nel paniere ci pensa l’Inquisizione, decisa a sterminare ogni creatura infernale sulla faccia della Terra. Come se non bastasse, inizia a diffondersi tra le regioni il Silver Veil, una nebbia mistica che si rivela letale per qualsiasi vampiro ne entri in contatto e che, nel corso dell’avventura, fungerà anche da barriera naturale, impedendoci di accedere subito a tutte le aree di gioco.

Vorago capisce che l’aria non è delle migliori per chi possiede canini vergognosamente lunghi e decide quindi di ritirarsi, assieme alla sua progenie, in un lungo sonno in attesa che la situazione si rassereni. Il gioco inizia molti anni dopo quel momento, con il risveglio di Dragos dal suo lungo sonno, richiamato dal suo mentore perché il momento sembrava essere propizio. Non sappiamo molto altro sulla storia, a parte questa dettagliata introduzione infatti, gli sviluppatori non si sono sbottonati ulteriormente sulla trama che, a grandi linee, ci vedrà intenti nella creazione della nostra discendenza vampirica.

Tra azione e survival, ma dal punto di vista di un vampiro

Dopo un letargo infinito, la prima cosa da fare, come ogni buon survival insegna, è procurarsi del cibo. Cosa che per un vampiro, ovviamente, significa sangue. E infatti, neanche il tempo di rimettere il coperchio della bara a posto che Dragos è già con un coniglio tra i denti.

La caccia è un elemento fondamentale in Vampires, non solo per mantenere il protagonista in salute: in base alle proprietà ematiche del sangue assorbito sarà possibile ricevere buff o debuff temporanei, arrivando persino a subire un avvelenamento nel caso il sangue sia infetto. Ad aiutarci nella nostra carriera da sommelier dell’emoglobina ci pensa la Beast Vision, una delle numerose abilità sbloccabili che, passando ai raggi X la nostra preda, ci permette di capire preventivamente se davanti a noi c’è l’equivalente di un buon vino D.O.P. o un vinaccio da sagra.

Lo skill tree, visto fugacemente, è composto da numerosi nodi che, oltre alla possibilità di migliorare i parametri base del protagonista, permette di sbloccare nuove abilità come l’invisibilità, se volessimo sfilare alle spalle dei nemici senza farci notare, o l’ipnosi, utile per deviare un testimone scomodo e impedire che diffonda voci sul nostro vero aspetto. Per chi non teme crocifissi e paletti, invece, lo scontro diretto rimane un’opzione. Abbiamo osservato Dragos darle di santa ragione in un brevissimo scontro contro l’Inquisizione. Al contrario delle forze nemiche, armate di tutto punto, Dragos combatte unicamente corpo a corpo: calci, artigliate e una serie di lanci degni della WWE.

A detta degli sviluppatori, il sistema di combattimento si ispira in parte al celebre Freeflow Combat della fortunata serie di Arkham. In tutta onestà, non siamo rimasti molto impressionati dalla fugace battaglia, che non ha brillato né per pulizia (animazioni e hitbox imprecise) né per l’intelligenza artificiale nemica. Va comunque precisato che lo scontro mostrato è durato pochi secondi, troppo poco per trarre giudizi definitivi senza pad alla mano.

Ma che Signore della Notte saremmo senza un’adeguata dimora?

Come accennato all’inizio dell’articolo, la particolarità di Vampires: Bloodlord Rising è che, alle componenti survival/action, se ne affiancano altre di stampo gestionale.Eccoci quindi alle prese con la restaurazione del nostro maniero, messo a ferro e fuoco dalle forze inquisitorie negli anni della nostra assenza, che oltre a fungere da hub di gioco diventerà a tutti gli effetti la nostra seconda casa. Per riportare il castello ai fasti di un tempo sarà necessario raccogliere i numerosi materiali sparsi per il mondo di gioco.

Abbiamo visto Dragos abbattere con un pugno i resti di un rudere per raccoglierne le pietre, e immaginiamo soluzioni simili per la raccolta del legno e di altri materiali. Ottenute le materie prime, sarà possibile spenderle per dedicarsi alla ricostruzione vera e propria, che avviene tramite la selezione di una serie di progetti pre-costruiti destinati a formare le varie stanze del castello. Inizialmente riguarderanno solo gli elementi più funzionali, come forge, concerie, depositi e stanze per il personale. Per chi si sente particolarmente ispirato è comunque possibile ignorare gli schemi predefiniti e dedicarsi a una personalizzazione totale dell’edificio, che si estende anche agli aspetti puramente estetici come la scelta degli arredi e dei colori: abbiamo visto lo sviluppatore sostituire le grigie mura interne del maniero con del marmo lucido, in un’inaspettata colorazione rosa shocking. Una piccola anteprima che lascia intendere fin da subito come, da questo punto di vista, ci si potrà sbizzarrire completamente.

La gestione del castello avviene per mezzo di un artefatto lasciatoci da Vorago, il quale necessita di continue iniezioni di sangue per poter sbloccare nuove funzioni. La più importante è quella che consente di aprire l’accesso ai diversi biomi: quattro in tutto, pensati per differenziarsi non solo esteticamente ma anche per la tipologia di materiali ottenibili e di nemici da affrontare. Nell’anteprima, oltre all’iniziale zona di Medresti, verdeggiante area collinosa, abbiamo visto Hell’s Chams: una regione arsa dalle fiamme, ricca di minerali e metalli preziosi.

All’interno dei diversi biomi sarà possibile costruire ulteriori castelli, così da agevolare il respawn in quelle aree e, soprattutto, stabilire ed espandere il nostro dominio. Non c’è da abbassare la guardia però, in nostra assenza c’è la possibilità che le fortezze vengano assediate dall’Inquisizione.
L’ordine di sblocco delle regioni è a discrezione del giocatore, libero di girare – o meglio, volare – in lungo e in largo tra le aree già conquistate.

Diciamo “volare” non a caso, perché tra le abilità sbloccabili la più interessante riguarda la trasformazione in pipistrello. Poter osservare il mondo di gioco dall’alto sposta l’attenzione sulla componente open world del titolo, che comunque avrà una serie di limitazioni. Tra queste, il Silver Veil citato in precedenza servirà proprio a frenare le capacità esplorative, impedendo di accedere a tutto fin da subito. Si abbandona così la concezione di open world alla Breath of the Wild, che ha preso piede negli ultimi anni, per fare un passo indietro verso una struttura più guidata.

L’articolata gestione degli adepti

Ovviamente un castello non si mantiene da solo. Ad aiutarci nella sua gestione ci penseranno le schiere di adepti che recluteremo durante le nostre scorribande. Essi si occuperanno di andare a caccia al nostro posto o di raccogliere e depositare automaticamente le risorse, in base al ruolo che decideremo di assegnargli. Accedendo alla scheda personale di ciascun servitore sarà possibile consultarne le caratteristiche, così da assicurarci che la mansione assegnata sia la più redditizia.

Un sistema di gestione non troppo dissimile da quello presente con i Pals in Palworld.
I sudditi potranno essere sia normali popolani, sia seguaci trasformati in vampiri dopo aver ricevuto il “Bacio dell’Eternità”. Ovviamente, in base alla natura dell’accolito, cambieranno sia le funzioni che le problematiche che potranno insorgere. Essere un Signore della Notte non significa solo svolazzare e bere sangue fino all’alba: sarà necessario anche assecondare le richieste dei nostri sudditi, sia per quanto riguarda i bisogni primari (nutrimento, alloggio) sia quelli diplomatici. Potrebbe capitare, ad esempio, che due vampiri non vadano d’accordo come vicini di bara: in tal caso spostare uno dei funebri giacigli è l’unico modo per ridurre al minimo i contatti indesiderati.

Per reclutare nuove braccia, Dragos dovrà recarsi nei villaggi e parlare con i popolani. Potrà farlo civilmente, nella sua forma aristocratica, tramite dialoghi che gli permetteranno di ottenere informazioni e voci sulla popolazione locale. Oppure potrà assumere la forma vampirica, che farà scappare a gambe levate qualsiasi umano abbia la sventura di incrociarlo. Con questo aspetto, però, sarà possibile sfruttare le abilità citate in precedenza, oltre a trasformare la nostra vittima in vampiro per aumentare i ranghi del nostro esercito. Nell’anteprima abbiamo potuto osservare Dragos cogliere una giovane contadina alle spalle e, una volta trasformata, ordinarle di recarsi senza indugio al castello.

Tecnicamente?Un po’ demodé

Dal punto di vista tecnico, Vampires: Bloodlord Rising purtroppo non fa gridare al miracolo. Non solo per la componente puramente tecnica, la quale ci fa fare un salto nel tempo indietro di due generazioni di console, ma anche per un’art direction generalmente poco appagante. Non va meglio sul fronte delle animazioni, che nell’arco dell’anteprima hanno mostrato diverse incertezze.

Ovviamente la natura low budget della produzione si focalizza su altri aspetti. Uno di questi, per esempio, riguarda la possibilità di vivere l’esperienza in co-op con altri amici vampiri: una modalità che ci è stata solo accennata e di cui, al momento, non è stato possibile vedere nulla.


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