c’è lavoro per 35mila. Tutte le figure più richieste nelle Marche
ANCONA – Se è un timido risveglio di primavera, o l’inizio di una vera risalita dell’occupazione nelle Marche, si vedrà più avanti. Ma intanto l’ultimo rapporto mensile Exclesior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che tramite sondaggi monitora le intenzioni delle imprese di fare nuove assunzioni e analizza i profili professionali richiesti, misura per marzo una previsione di entrate (10.450 contratti) in lieve crescita (+0,3%) rispetto a quella di dodici mesi fa, sotto la spinta soprattutto della domanda nei servizi per il turismo. Ma ancor più favorevole si mostra la tendenza per la previsione trimestrale (+2,6%), con 34.710 contratti previsti nel periodo marzo-maggio 2025.
Un trend positivo riscontrato anche con riferimento all’Italia, «le cui variazioni – si legge nell’analisi mensile curata dalla Camera di commercio Marche – appaiono più accentuate rispetto a quelle marchigiane, in particolare per la previsione relativa al mese di marzo (+1,9%) e molto meno per quella trimestrale (+2,8%)».
Provincia per provincia
Le Marche, nel report fornito dall’indagine Excelsior di marzo, propongono un andamento tendenziale delle previsioni che vede alternarsi segni positivi e negativi nelle cinque province. Positivi i confronti con le previsioni del marzo 2024 per le province di Ascoli Piceno (1.340 contratti programmati dalle imprese, +6,3%) e Macerata (2.110, +1%). Tendenza pressoché invariata invece per Ancona (3.350 entrate, -0,3%) e confronto annuo sfavorevole per Pesaro Urbino (2.700, -1,5%) e Fermo (950; -2,1%).
La manifattura frena
A frenare le previsioni di entrate di personale è soprattutto l’industria, macrosettore dove i contratti di lavoro programmati dalle imprese marchigiane sono 4.090 (-11,7% rispetto a marzo 2024).
Pesa soprattutto il calo delle industrie manifatturiere e public utilities (3.010, -14%) e in misura più contenuta quello delle costruzioni (1.080 contratti, -4,4%). A sostenere la domanda di lavoro è in questa fase il macrosettore dei servizi, per il quale si prevedono 6.360 entrate di personale, con un incremento del +9,8% su base annua: se cala il commercio (1.410 assunzioni previste, -8,4%), sono invece in crescita i servizi alle imprese (1.610, +9,5%) e quelli alle persone (1.050, +12,9%).
A trainare il comparto dei servizi è soprattutto il forte incremento della previsione di entrate di personale del turismo (2.300) che segna un balzo in avanti di +24,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa.
Le figure più richieste
«Le professioni più richieste in regione riguardano soprattutto esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, che con 1.730 contratti di lavoro da attivare rappresentano circa il 16% delle entrate totali – si legge nell’analisi della Camera di commercio Marche -. Gli addetti alle vendite, al confronto, raccolgono meno della metà delle entrate programmate, fermandosi a 840, seguiti dal personale non qualificato nei servizi di pulizia (620) e quindi dal personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci (510)». Quando le imprese voglio assumere, fanno spesso una gran fatica a trovare le figure professionali richieste. Superano ancora la metà dei casi, anche a marzo come nei mesi precedenti e in tutto il 2024, le entrate di personale caratterizzate da difficoltà di reperimento (51,8%). I motivi sono i soliti: soprattutto mancanza di candidati (30,7%) e poi la loro preparazione inadeguate (17%). I più difficili da trovare, per le imprese, sono gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (difficoltà media è del 64,8%).
E per i giovani. che prospettive si aprono a marzo? Le opportunità di lavoro riservate agli under 30 sono il 28,3% del totale e la quota più elevata, un terzo, riguarda impiegati, professioni commerciali e tecnici. La quota più alta di contratti riservati ai giovani si trova nel gruppo dei tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni (con il 63,8% delle 120 entrate programmate) e in quello degli operai specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche-elettroniche (il 54% su 140).
Quanto all’utilità dei titoli di studio, solo nel 9% delle 10.450 entrate programmate si richiede personale laureato, mentre per l’1,5% viene richiesta un’Istruzione Tecnologica Superiore (Its Academy). Circa un quarto (25,7%) dei contratti attendono invece chi abbia un’istruzione di livello secondario, e 4 su 10 chi è in possesso di qualifica o diploma professionale.