Salute

Cattani: «Il farmaco traina l’export, ora il Governo agisca in Europa e nella legge di bilancio»

«Nelle condizioni di grande instabilità attuali l’Italia ha di fronte a sé una direzione chiara: mantenere la sua posizione di leadership nella produzione di farmaci confermata dagli ultimi dati record sull’export. Una strategia che va perseguita sia a livello europeo dove va invertita la rotta rispetto ai passi falsi della Commissione Ue sia in Italia dove la premier Meloni e il Governo sono consapevoli della strategicità del settore e per questo ci aspettiamo dei segnali in manovra»: Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, guarda con cauto ottimismo ai prossimi mesi ora che la minaccia dei dazi Usa – al 15% anche nella farmaceutica – fa meno paura come dimostrano gli oltre 35 miliardi di esportazioni raggiunte solo nei primi sei mesi del 2025.

Cosa dicono questi numeri?

Che investire in innovazione porta a frutti importanti. Il primo semestre testimonia una crescita tumultuosa con quasi il 39% in più di export in farmaci. Certo conta l’effetto stock per cui sono state fatte scorte negli scambi con gli Stati Uniti per i dazi. Ma il trend dura da tempo: magari si riassesterà nel corso dell’anno, ma è una crescita che ormai ha una base strutturale forte.

Replicherete nel 2025 i record del 2024: 54 miliardi di export e 56 di produzione?

Saremmo contenti se potessimo almeno raggiungerli. Visti i dati di metà anno siamo molto fiduciosi.


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