Catanzaro, una mediana ruggente: Pontisso e Pompetti da alternative a veri protagonisti
Cast di supporto un anno fa, attori protagonisti adesso. Il centrocampo del Catanzaro gioca, segna, incide. In una parola: ruggisce. È lì che Simone Pontisso e Marco Pompetti hanno guadagnato la fiducia (del tecnico e dei compagni) e gli applausi (di tutti, non solo dei tifosi) a suon di gol e prestazioni. Con Vivarini facevano parte delle rotazioni, con Caserta sono diventati titolari quasi inamovibili. E quando non ci sono la loro assenza si nota in negativo.
Contro la Reggiana si sono passati il testimone anche nel tabellino dei marcatori, perché Pontissouna rete l’ha segnata gustandosela poco, finché il Var non l’ha cancellata per nemmeno mezza gamba in fuorigioco: sarebbe stato la sua quarta stagionale, quasi a livello… Iemmello.
Pompetti l’ha “vendicato” una mezz’oretta più tardi con la sassata sotto l’incrocio che ha riaperto il risultato e posto le basi per il 2-2, definitivo e anche striminzito dalla prospettiva dei giallorossi. Il sinistro del ventiquattrenne abruzzese è da giorni che sta facendo il giro dei social – pure sui canali ufficiali della Lega B – per bellezza, qualità e potenza del gesto. È una delle specialità della casa, la “castagna” dalla distanza: Marco ha il torto di provarla meno di quanto potrebbe, come sa bene lo Spezia steso nello scorso campionato con lo stesso piede e più o meno da uguale distanza anche se con punto di arrivo differente (angolo in basso alla sinistra del portiere).
Al di là di questo, e di un rinnovo che sembrava vicinissimo in estate e che sta ancora discutendo con il club, Pompetti in dodici partite (849’), otto delle quali da titolare, ha più che raddoppiato i minuti che aveva raccolto a questo punto della stagione scorsa (298’ e due sole gare dall’inizio). Non bastano le partenze di Ghion e Verna a spiegarne il motivo, considerando che nemmeno in questa annata Marco avrebbe dovuto essere la prima scelta per la mediana: semplicemente, ha approfittato delle occasioni ricevute dimostrando anche di essere cresciuto in tanti aspetti del suo gioco, soprattutto in fase di possesso. Il dinamismo no, era già una caratteristica che possedeva e sta tornando utile pure a Caserta.
Dopotutto, se l’Inter l’aveva comprato dal Pescara prima di lasciarlo in prestito al Sudtirol e poi venderlo al Catanzaro (conservando il 30% su una futura rivendita), il valore del ragazzo non è in discussione.
Non lo è nemmeno quello di Pontisso, vice bomber della squadra dopo il capitano. Una sorpresa? Non proprio: il fiuto del gol della mezzala è sempre stato evidente e anche Vivarini ne aveva tratto beneficio, ma piazzato nella mediana a tre da Caserta, con la licenza di inserirsi nell’area avversaria, Simone ha aumentato in modo esponenziale la sua pericolosità: tre gol in una stagione di B non li aveva mai realizzati (in carriera una sola volta in C, al Vicenza).
Con la Reggiana avrebbe potuto segnarne un altro dopo quello annullato, ma che abbia sbagliato mira non cambia il fatto che fosse al posto giusto nel momento giusto. Anche per Simone, ventisette anni e un rinnovo firmato a luglio, il minutaggio è notevolmente aumentato: rispetto ai 1.156’ in tutto il campionato passato, playoff compresi, sono più della metà già ora (627’). E altri ne seguiranno.
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