Calabria

Catanzaro, le tappe per capire chi sei

Come in una grande corsa a tappe le salite misurano la vera forza di un ciclista, affrontare una dietro l’altra avversarie che la precedono (quasi tutte) in classifica è un attendibile termometro dell’effettiva forza di una squadra. E il Catanzaro, da sabato alla fine del girone d’andata, non si farà certo mancare niente: quattro sfidanti che la guardano dall’alto in basso, una delle big del girone che l’aspetta in casa propria e il derby in trasferta che chiuderà la sestina a Santo Stefano. Meglio e più difficile di così, per provare a rilanciarsi, non potrebbe esserci.
Il primo colle è sulla carta il più agevole, perché la matricola Mantova che sabato si presenterà al “Ceravolo” (ore 15) ha appena un punto in più (16) dopo diversi alti e bassi come dimostrano i cinque ko. Occhio, però, prima della sosta ha battuto la Cremonese, quindi ha le qualità per imporsi contro chiunque. Del resto, chi possiede identità di gioco forgiata attraverso una promozione dalla C è insidiosissimo sempre e comunque, come sa bene lo stesso Catanzaro che un anno fa ha stupito tutti. I lombardi di Possanzini sono l’ultima neopromossa da incontrare dopo Juve Stabia (pari), Cesena (sconfitta) e Carrarese (vittoria).
Dopo l’incrocio di questo turno aumenteranno i coefficienti di difficoltà. La Sampdoria a Marassi non ha bisogno di presentazioni. I blucerchiati non stanno granché, hanno 15 punti come i giallorossi, ma a differenza di Caserta, Sottil è stato chiamato dopo l’esonero di Pirlo (alla seconda giornata), per viaggiare almeno nell’alta zona playoff. Non ci sta riuscendo, non ha corretto una difesa pessima (18 reti al passivo) e in casa, che dovrebbe essere il punto di forza visto lo stadio sempre pieno, ha già perso tre volte.
Nello scorso torneo le Aquile hanno sbancato il “Ferraris” di matrice doriana in campionato per la prima volta nella storia. Ripetersi il 30 novembre sarà complicato, non impossibile.
L’8 dicembre il ritorno sui Tre Colli per accogliere il Brescia, possibilmente non come un anno fa (da 2-0 a 2-3): Maran ha rallentato dopo l’ottimo avvio, ma se uno come Cellino non l’ha esonerato ci sarà un motivo migliore della mancanza di alternative. E poi i lombardi stanno per recuperare uomini chiave, da capitan Bisoli in giù. Per ora sono due lunghezze sopra i giallorossi, in posizione playoff, chissà fra due settimane.
Domenica 15 la trasferta di Palermo richiamerà anch’essa dolci ricordi: l’1 dicembre 2023 il Catanzaro aveva dato spettacolo prendendosi tutto, successo e applausi del pubblico rosanero, con una vera e propria masterclass che ha mandato in tilt Corini. Ora sulla panchina siciliana c’è Dionisi, le cose non sembrano migliorate, ma la squadra è attrezzata per vincere il torneo, non per vivacchiare al settimo posto.
Prima di Natale, sabato 21, sui Tre Colli arriverà lo Spezia, per ora terza forza del torneo e unica imbattuta della B: se lo sarà ancora, un motivo in più per provarci. Sul derby di Santo Stefano, inutile aggiungere altro: la classifica, in quel caso, non c’entra nulla. Ma la spinta che può dare vincerlo vale più dei tre punti in sé. Da qui a fine andata, il Catanzaro può capire sul serio di che consistenza è fatto.


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