Calabria

Catanzaro, l’area di culto islamica all’Università resta: “Rimossa la scritta moschea per evitare strumentalizzazioni”

L’area di culto riservata a studenti, pazienti, docenti di fede islamica, nel campus universitario di Catanzaro, resta. Lo ha precisato il rettore Giovanni Cuda, dopo le polemiche seguite all’apertura degli spazi riservati alla preghiera per la comunità musulmana e, soprattutto, dopo che stamani la Lega aveva annunciato sui social la chiusura della «moschea» dopo l’interrogazione dell’onorevole Rossano Sasso.
«Io non sapevo – ha spiegato il rettore durante un incontro con i giornalisti – che nella cultura islamica ogni luogo di preghiera viene definita «moschea». Pertanto si è provveduto alla rimozione della cartellonistica (sulla quale era scritto ‘moscheà, ndr) per evitare strumentalizzazioni, ma questo indipendentemente dall’interrogazione». Ieri la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, aveva risposto, durante il ‘question timè, all’interrogazione della Lega, spiegando le ragioni dell’ateneo catanzarese. Il rettore, che ha ringraziato Bernini, ha precisato che lo spazio di culto sorge in una sala non utilizzabile a fini didattici e vicino alla cappella «Moscati» destinata al culto della fede cattolica.

Secondo quanto aveva reso noto l’ateneo nelle scorse settimane, all’interno dell’Edificio delle Bioscienze è stato creato uno spazio dedicato, sulla base della convenzione stipulata tra l’Università e l’Associazione musulmana di Catanzaro «Dar Assalam Odv», sodalizio di volontariato iscritto al Runts (Registro Nazionale Terzo Settore), «che ha lo scopo di fornire assistenza spirituale ai fedeli di culto islamico in diversi ambiti, tra cui quello ospedaliero, tramite gli Imam e le guide religiose che ne fanno parte». Il rettore Cuda, e il presidente dell’associazione «Dar Assalam Odv», Antonio Carioti, hanno stipulato un accordo che consentirà all’Imam di celebrare le due preghiere collettive in occasione delle festività islamiche (la festa di fine Ramadan e la festa del Sacrificio), il sermone del venerdì (preghiera collettiva del Jumùa), e le cinque preghiere quotidiane.


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