Umbria

Castel Viscardo, dagli scavi emerge una fornace etrusca: «Nuova luce sulle fasi più antiche del sito»


di C.P.

A pochi chilometri da Orvieto, nel comune di Castel Viscardo, più in particolare dagli scavi archeologici di Coriglia è emersa una fornace di epoca etrusca, il cui ritrovamento «ha un valore importantissimo perché getta una nuova luce su quelle che sono le fasi più antiche del sito». In vista della presentazione dei risultati della 18esima campagna archeologica, Umbria24 ha intervistato Silvia Simonetti, archeologa responsabile degli scavi.

Scavi di Coriglia Il sito archeologico non smette di sorprendere. Lo scorso anno infatti è stata scoperta un’antica stazione di sosta d’epoca romana, che offriva ai viaggiatori la possibilità di rigenerarsi in vasche da cui sgorgavano acque sulfuree le cui sorgenti ancora zampillano a poche centinaia di metri dal sito. Ora, tra gli importanti risultati dell’ultima campagna archeologica, si annovera anche il ritrovamento di una fornace di epoca etrusca. «Fino adesso – spiega Simonetti – avevamo solamente degli sporadici ritrovamenti e niente che ci potesse far capire in che modo fosse frequentato questo sito prima della fase romana». Non sono più solo supposizioni, adesso «il fatto che ci sia un’area produttiva e una fornace ben strutturata, che abbiamo trovato al di sotto di una strada d’accesso all’insediamento romano, ci dà nuovi interessanti spunti di riflessione».

Il ritrovamento «Non sappiamo ancora cosa si producesse nello specifico. È chiaro che ci stiamo direzionando e cercheremo di capire se qui può esserci stata la prima produzione del cotto». Un’interpretazione che, in base a quanto raccontato dall’archeologa, è plausibile anche in virtù del fatto che il sito si trovi in «un posto in cui erano a disposizione argilla, acqua e vie di comunicazione sia quella fluviale, sia quella delle varie arterie». Elementi che «giocano a favore di questo tipo di occupazione a scopo produttivo. Oltre al fatto – aggiunge – che c’è una continuità di attività del territorio, proprio perché Castel Viscardo è famoso un po’ ovunque per questo tipo di eccellenza, quindi per queste fornaci di cotto». Ora dunque non resta che indagare. Come anticipato da Simonetti, il prossimo anno si continuerà a cercare, aprendo anche nuove aree di scavo, perché «le fornaci di solito non sono mai sole». Potrebbero esserci altri tipi di luoghi di cottura, «aree focate, non per forza come questa fornace. Potrebbero essere strutture per la cottura di mattoni o di ceramiche che, nello specifico, magari non hanno una camera di combustione così strutturata».

Campagna archeologica Martedì sera all 21, in piazza dello Statuto a Monterubiaglio, verranno illustrati i risultati delle ricerche e le novità emerse durante la campagna archeologica in corso. Agli scavi, possibili grazie alla concessione del Mic e al Comune di Castel Viscardo, partecipano trenta studentesse e studenti statunitensi, in più c’è uno staff italiano e uno americano. A Coriglia le ricerche procedono sotto la direzione scientifica della professoressa Amanda Chen del Kansas City Art Institute, università che, insieme al Saint Anselm College, è coinvolta nei lavori di scavo e ricerca.

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