Caso Sangiuliano: Garante Privacy multa Report, Ranucci denuncia ingerenze
In collegamento con la conferenza stampa sulla libertà d’informazione al Parlamento Ue organizzata dall’europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci ha lanciato ha lanciato l’allarme sul presunto tentativo di strumentalizzare il Garante per la Privacy, che agirebbe su input politico contro il suo programma. Dopo l’attentato che giovedì scorso ha fatto saltare in aria le vetture di Ranucci e di sua figlia, parcheggiate fuori dall’abitazione del giornalista a Campo Ascolano, alle porte di Roma, il giornalista dice che la solidarietà bipartisan si sta rivelando “ipocrita”. “Da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni”, ha detto riferendosi alla multa che l’Autorità sarebbe stata in procinto di comminare a Report per l’utilizzo di alcuni audio registrati da Maria Rosaria Boccia all’epoca della sua relazione con l’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, materiale poi trasmesso su Rai3. “Parlo con cognizione di causa, e lo si vedrà nelle prossime ore”, ha detto Ranucci.
Poco dopo, in una nota, è arrivata la replica dell’Autorità alle “gravissime affermazioni rese dal dott. Sigfrido Ranucci”, che respinge l’accusa di condizionamento politico. Il Garante Privacy, “nella totalità dei componenti, ribadisce l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità”. Nel frattempo, però, la stessa Autorità ha notificato alla Rai la sanzione di 150mila euro per la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del Gdpr e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica. “La sanzione si riferisce al procedimento, avviato nel dicembre 2024 e definito in esito a completo contraddittorio, riguardante la diffusione di un audio relativo ad una conversazione telefonica tra Gennaro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini, mandato in onda l’8 dicembre 2024 nel corso della trasmissione Report, di cui la Rai è editore”, si legge nella nota del Garante.
Ecco dunque la conferma, richiesta anche dai componenti Pd della commissione di Vigilanza Rai: “Non solo il governo e i partiti di maggioranza non hanno ritirato le querele temerarie nei confronti di Ranucci, ma, da quanto apprendiamo, in questi giorni il Garante della privacy si sarebbe mosso su input politico per sanzionare in modo esemplare le puntate di Report che riguardavano l’origine del caso Boccia e le sue dimissioni”. In caso di mancata smentita, avevano aggiunto “sarebbe atto fuori da ogni logica di trasparenza, un ulteriore grave attacco al servizio pubblico”. La nota dem ha anche sottolineato l’importanza di “verificare come la RAI intende tutelare un programma del servizio pubblico”. Sulla vicenda di Ranucci era tornato anche il vicepremier Matteo Salvini, che pur condannando l’attentato subito dal giornalista, ha espresso riserve sul suo approccio professionale: “L’attentato a Ranucci deve essere diffusamente condannato, ciò non toglie che ritengo il suo un modo di fare giornalismo poco rispettoso della verità dei fatti”.
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