Caso Palamara, l’Anm: «Gogna mediatica che mina la credibilità di tutto il sistema»
«Narrazioni mediatiche fondate su ricostruzioni non verificate e su elementi decontestualizzati, accostati in modo gratuito e strumentale, appaiono piuttosto finalizzate a minare la credibilità dell’intero sistema giustizia e ad alimentare la sfiducia verso i magistrati».
Gogna mediatica La sezione perugina dell’Associazione nazionale magistrati prende posizione contro quella che definisce una vera e propria gogna mediatica ai danni di alcuni magistrati del distretto. La giunta esecutiva contesta una serie di articoli, usciti su un quotidiano nazionale e poi ripresi da altre testate, sulle rilevazioni dell’avvocato Piero Amara sostenendo che quei contenuti, basati su vicende e dichiarazioni che devono ancora essere verificate nelle sedi competenti, abbiano contribuito a creare un clima di sospetto e delegittimazione nei confronti degli uffici giudiziari di Perugia.
Distorsioni Secondo l’Anm locale, gli articoli avrebbero messo insieme in modo improprio situazioni eterogenee e non collegate tra loro, con il risultato di offrire una rappresentazione considerata distorta e parziale della realtà. Una scelta giudicata lesiva della dignità professionale dei magistrati coinvolti.
Disinformazione La giunta ricorda che la valutazione delle condotte dei magistrati spetta esclusivamente agli organismi istituzionali previsti dalla legge, che agiscono secondo criteri di imparzialità e terzietà. Per questo, sostiene l’associazione, ricostruzioni non verificate e accostamenti ritenuti suggestivi rischiano di indebolire la fiducia nel sistema giudiziario nel suo complesso. L’Anm sottolinea anche che un simile effetto di disinformazione è ancora più preoccupante in un momento in cui il diritto dei cittadini a ricevere informazioni corrette sul funzionamento della giustizia assume un peso particolare, vista la prospettiva del referendum confermativo sulla riforma costituzionale dell’ordinamento giurisdizionale.
Deontologia Pur ribadendo il valore della libertà di stampa e del diritto di cronaca, la giunta richiama la necessità che questi diritti siano esercitati nel rispetto della correttezza, della continenza e della verità sostanziale dei fatti, come previsto dalle norme e dalla deontologia professionale. L’organismo dell’Anm conclude assicurando che continuerà a vigilare affinché l’immagine degli uffici giudiziari perugini e la serenità del lavoro dei magistrati siano protette da attacchi ritenuti strumentali e da pressioni mediatiche giudicate non rispettose delle regole fondamentali della convivenza civile e del confronto democratico.
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