Lazio

Casilino, autorimessa di famiglia diventa teatro di violenza: “Voleva strangolarmi”

Una semplice discussione lavorativa si è trasformata in un vero e proprio incubo tra fratelli in un garage di famiglia nella zona Casilino a Roma. Il primogenito, forte della sua età e del ruolo di “capo”, ha perso il controllo in modo drammatico, scatenando una furia violenta che ha quasi causato una tragedia.

Tutto è cominciato con un acceso litigio, poi i pugni al volto del fratello più giovane sono piovuti senza sosta. Ma non è finita lì: l’uomo ha afferrato un manico di scopa e ha iniziato a colpire con rabbia, come se volesse scaricare su di lui anni di rancore. La furia ha raggiunto l’apice quando ha tentato di strangolarlo, stringendogli il collo con una forza spaventosa.

La vittima, sfinita e dolorante, è riuscita a fuggire barcollando in strada, ma a pochi passi da lì è crollata al suolo, priva di sensi. Un passante ha visto la scena e ha chiamato subito il 112, salvandole probabilmente la vita.

Gli agenti del Reparto Volanti, arrivati tempestivamente insieme ai soccorsi, hanno raccolto la drammatica testimonianza dell’uomo e sono partiti alla ricerca del carnefice. Nel giro di poche ore, il fratello maggiore è stato trovato ancora con in mano l’arma improvvisata della sua violenza: il manico di scopa.

Ora è stato fermato con l’accusa di lesioni personali aggravate, mentre la vittima lotta per riprendersi da un’aggressione che ha spezzato i legami di sangue e ha scosso l’intero quartiere.

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