Umbria

Case popolari, a Terni 31 alloggi pronti per la consegna. Barcaioli: «Comune proceda»


Mercoledì, anche a seguito delle polemiche sull’argomento, l’assessore alle Politiche abitative della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, ha visitato, insieme ai tecnici di Ater, gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di Terni, nei quartieri Cospea e San Giovanni. Sono trentuno abitazioni già pronte per la consegna, «in attesa che il Comune di Terni convochi la commissione competente per completare le procedure di assegnazione» come già sollecitato dai sindacati degli inquilini.

Case popolari A tal proposito, Barcaioli chiede al Comune di Terni di convocare la commissione e di assegnare appartamenti pronti dal 2023: «È incomprensibile – sottolinea – lasciare appartamenti vuoti quando ci sono famiglie che attendono da tempo una casa. Oggi ho voluto constatare di persona le ottime condizioni degli alloggi, sono pronti, basterebbe poco per consegnarli a chi ne ha pieno diritto, è assurdo che rimangano vuoti. La Regione – ha aggiunto – sta iniziando a mettere mano al gigantesco problema delle abitazioni da ristrutturare, ma se le case disponibili restano comunque vuote, il rischio è che gli interventi portati avanti siano privi di ricaduta reale sul territorio».

Regione Umbria Nel corso della visita Barcaioli ha ricordato che in Italia oltre sette milioni di abitazioni restano vuote e in molte città si continua a intervenire con sgomberi e provvedimenti che non risolvono il problema alla radice. «Il Governo nazionale ha scelto di difendere gli interessi dei privati e di rinunciare a una politica pubblica della casa capace di guardare alle persone. In Umbria vogliamo fare una scelta diversa, più giusta, più vicina ai bisogni reali dei cittadini» ha proseguito l’assessore. Barcaioli ha infine ribadito l’impegno della Regione Umbria a proseguire il lavoro intrapreso insieme ad Ater e ai sindacati per ampliare la disponibilità di alloggi e accelerare le assegnazioni: Continueremo a lavorare con determinazione per un piano casa, senza pause e senza rinvii, per consegnare sempre più case a chi ne ha diritto. Non possiamo accettare che il diritto all’abitare, prima causa di povertà, venga ridotto a una questione di ordine pubblico o di propaganda politica. Né a Bologna, né a Terni né altrove».

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