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Carrefour si sta preparando a uscire dall’Italia?

Carrefour potrebbe optare per la cessione del business italiano. Ma perché? E che faccia ha il futuro? C’è chi ipotizza una vendita a “spezzatino”.

Carrefour si sta preparando a uscire dall’Italia?

L’indiscrezione arriva dalle pagine del Lebensmittel Zeitung, settimanale tedesco: la voce è che Lidl abbia messo nel mirino Carrefour. E non è la sola, badate bene: al banco degli imputati, per così dire, figurano anche i colti Conad ed Esselunga.

Il fare due più due viene facile. Carrefour, ammesso che quanto lasciato trapelare si concretizzi in azione, potrebbe uscire dal mercato italiano. Il periodico tedesco, come ripreso anche dai colleghi del Sole24Ore, ha citato fonti anonime interne a diversi retailer europei; e l’endgame pare lo stesso in tutti gli scenari – la cessione del business italiano da parte di Carrefour.

Non è la prima volta, ma…

Carrefour market

La sensazione di dèjà vu è legittima e giustificata. Siamo a novembre ’24, appena una manciata di mesi fa, e il Financial Times scrive di una strategia di uscita dai cosiddetti Paesi “non core” – lista che, l’avrete intuito, comprende anche e soprattutto l’Italia. Un salto temporale un poco più azzardato, al novembre ’22, ci mette invece faccia a faccia con l’annuncio del “Carrefour 2026 strategic plan”.

L’azienda dichiarava come obiettivo il raggiungimento della leadership nella distribuzione, in un contesto economico, sociale e climatico estremamente mutevole. Di nuovo, a questo giro fare due più due può essere un goccio più complicato, ma cambiando gli addendi il risultato non cambia: i dati degli affari nello Stivale, d’altro canto, paiono tutt’altro che soddisfacenti.

Numeri alla mano la produttività della divisione italiana di Carrefour (ossia le vendite per metro quadro) si piazza nettamente al di sotto della media nazionale (5.716 euro contro 7.770); e tra il 2019 e il 2023, secondo il report Gdo di Mediobanca, Carrefour in Italia ha accumulato perdite per 874,2 milioni. Gli stessi dati di Mediobanca indicano anche una sofferenza sul mercato domestico e nelle attività estere, con indicatori di performance similarmente al di sotto delle relative medie.

I colleghi del Sole, leggendo il futuro, ipotizzano lo “spezzatino”: più insegne potrebbero acquistare dei “lotti” di punti vendita secondo le proprie personali caratteristiche, necessità e ambizioni. E in Italia, è giusto notarlo, è stata messa in atto una strategia per cedere i propri punti vendita, di tutte le dimensioni, ad imprenditori affiliati secondo la formula del franchising. Toccherà portare pazienza.


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