Carlo Felice, oggi si alza il velo sul Festival del balletto di Nervi: incertezza sul futuro del sovrintendente
Genova. Quando si è iniziato, qualche anno fa, a parlare del rilancio del Festival internazionale del balletto di Nervi quasi nessuno avrebbe immaginato che il ritorno di questo evento sarebbe stato accompagnato da tante polemiche.
Mentre a Genova va in scena la campagna elettorale per le Comunali, parallelamente c’è una querelle a colpi di ricorsi alla giustizia e lettere aperte tra chi saluta con gioia il ritorno del festival – che sarà presentato ufficialmente questa mattina con una conferenza stampa nel foyer del Teatro Carlo Felice – e chi invece crede che la riorganizzazione sia partita con il piede sbagliato.
Con la nomina, cioè, attraverso un bando su cui resta qualche opacità, di Jacopo Bellussi, ballerino di fama europea, nel ruolo di direttore artistico.
In questo contesto si inseriscono altri due elementi di instabilità per la fondazione Teatro Carlo Felice. Non si può non citare la vertenza dei lavoratori del più importante teatro cittadino, vertenza che nei giorni scorsi ha fatto addirittura saltare la prima dell’opera in cartellone, Die Liebe der Danae, per uno sciopero.
E non si può non ignorare che l’attuale sovrintendente del teatro, Claudio Orazi, nominato nel 2019, sia già formalmente scaduto (il 30 marzo) e il periodo di proroga consentito dalla legge potrà durare non più di un altro mese (45 giorni in tutto).
Il festival di Nervi, il Comune: “Tutto regolare” ma restano le polemiche
Nei giorni scorsi il consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare proposto da Simona Griggio, presidente dell’associazione D’Angel, contro un precedente provvedimento del Tar che aveva rigettato la domanda di sospensione della nomina di Jacopo Bellussi a direttore artistico del festival di Nervi. Questo significa che il Tar Lifuria dovrà pronunciarsi nel merito del ricorso.
Il ricorso era stato presentato da Griggio, organizzatrice di una rassegna che celebra la storia del festival e giornalista specializzata in danza, a partire dalla dinamica del bando del Carlo Felice che nel 2024 aveva portato alla nomina di Bellussi. Secondo i ricorrenti il ballerino era già stato indicato pubblicamente come direttore dall’allora sindaco Marco Bucci un anno prima.
Nei giorni scorsi l’assessora e avvocata comunale Lorenza Rosso aveva rassicurato: “Non vi è nessuna azione sospensiva nei confronti del Festival di Nervi né tantomeno verso il direttore artistico Jacopo Bellussi, sarà anzi garantito lo svolgimento a procedere con la programmazione già effettuata a tutela dell’interesse pubblico, in seconda battuta la sentenza rimanda al Tar per un’udienza da fissare per il merito nei tempi prestabiliti”.
In sostanza, oggi si saprà quale sarà il programma dell’importante appuntamento culturale, però nei prossimi mesi – considerando i tempi della giustizia amministrativa probabilmente dopo l’estate – ci sarà un’udienza che potrebbe annullare, a posteriori, la nomina del direttore artistico.
Attesa per la nomina del sovrintendente del Carlo Felice, Orazi verso l’addio
Nei giorni scorsi il vicesindaco reggente del Comune di Genova Pietro Piciocchi ha detto che a breve sarà nominato il sovrintendente del teatro Carlo Felice. Il Comune è socio della fondazione, presiede il consiglio d’indirizzo ed è sostenitore finanziario, insieme a ministero della Cultura e Regione Liguria, e Iren come sostenitore privato. “Il sovrintendente, che sarà rinnovato insieme al consiglio di indirizzo, potrà essere quello attuale oppure no”, Piciocchi non si è sbilanciato ma sono sempre più insistenti le voci che vedono Claudio Orazi, nominato nel 2019, espressione di un governo gialloverde (M5s + Lega), come prossimo alla partenza da Genova.
Il mandato di Orazi è già formalmente scaduto (il 30 marzo) e attualmente il suo incarico è in fase di proroga. Entro un mese Comune, Regione e ministero dovranno trovare la quadra sulla nomina.
Meno incognite sul consiglio di indirizzo, dove Enrico Musso dovrebbe restare come rappresentante del Comune e Mario Menini della Regione. Il nome del ministero della Cultura, Gianfranco Gadolla, e quello di Iren, Enrico Reggio potrebbero invece cambiare.
Dopo il nuovo consiglio di indirizzo sarà avviato il percorso per la nomina del sovrintendente che dovrebbe arrivare, se non nei prossimi giorni, come ottimisticamente ha detto il vicesindaco Piciocchi, comunque entro le elezioni del 25 e 26 maggio.
Nel frattempo Fulvio Macciardi, attuale presidente dell’Anfols, associazione nazionale fondazioni lirico-sinfoniche, è in scadenza di mandato come sovrintendente del teatro comunale di Bologna. Sarebbe un nome gradito al centrodestra al governo. Nel suo futuro potrebbe esserci proprio il Carlo Felice di Genova, o il San Carlo di Napoli.