Umbria

Carcere Spoleto, Sappe denuncia serie di aggressioni: «Provveditorato sia operativo»


di C.F.

Tre aggressioni in dieci giorni all’interno del carcere di Spoleto, dove altrettanti agenti sono rimasti feriti. Lo denuncia il segretario regionale del Sappe, Fabrizio Bonino, che parla della casa di reclusione di Maiano come di un «carcere in stato di assedio» e per questo chiede «che il nuovo Provveditorato regionale diventi subito operativo al fine di garantire la sicurezza del personale».

Con una nota il Sappe segnala che «il 15 ottobre un detenuto del circuito alta sicurezza ha preso a schiaffi un assistente capo, costringendolo a ricorrere alle cure mediche; il 22 ottobre un altro detenuto sempre di alta sicurezza ha tentato di aggredire un sovrintendente e nel tentativo di contenerlo un assistente capo è stato colpito, riportando 10 giorni di prognosi; infine il 25 ottobre un detenuto noto per le sue intemperanze ha graffiato a un mano un agente, poi lo ha minacciato e infine gli ha sputato».

In questo quadro, il sindacalista parla di «escalation di violenza», che si consuma nel carcere di Spoleto «nella assoluta inerzia del Provveditorato regionale di Firenze», e lancia «un appello accorato affinché il neonato Provveditorato regionale per l’Umbria diventi immediatamente operativo, ponendo al centro dell’agenda la sicurezza degli uomini e delle donne in divisa».

Secondo Bonino, infine, «l’ondata di violenza non è casuale, ma la diretta conseguenza di precise responsabilità» a suo dire riconducibili ad «assegnazioni fuori misura» che hanno portato a Spoleto «detenuti di altissima pericolosità e allontanati da altri istituti», ma anche alla «mancata risposta, perché di fronte a questi eventi la reazione degli organi superiori è tardiva se non esistente». Infine, il segretario umbro del Sappe segnala come «a Spoleto, caso unico in Italia, sia stata soppressa la sezione filtro, dedicata all’isolamento precauzionale o all’esecuzione della sanzione dell’esclusione dalle attività comuni»: la scelta, secondo Bonino, è stata compiuta per far posto ai «detenuti di media sicurezza in esubero su imposizione del Provveditorato».

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