Trentino Alto Adige/Suedtirol

Carcere per chi maltratta gli animali, approvata la legge. Unterberger delusa: “E’ incompleta” – Cronaca



ROMA. “Questa legge è un’occasione mancata. Non basta infatti aumentare le pene per i reati contro gli animali se poi non sono applicabili a tutta una serie di contesti e situazioni”. Lo ha detto nell’Aula di Palazzo Madama la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger intervenendo sul ddl per i reati contro gli animali.

“Con questo provvedimento – ha aggiunto – si modifica soprattutto il codice penale, con sanzioni più dure e nuove aggravanti. Quello che però non si riesce a fare è attribuire agli animali lo status di esseri senzienti, come ha già fatto l’Unione europea nel 2009 con il Trattato di Lisbona. Il codice civile italiano invece definisce gli animali come beni mobili e le implicazioni non sono di poco conto: per esempio, in caso di separazione o divorzio, un animale da compagnia rimane al proprietario. L’altro coniuge non ha alcun diritto di contatto o dovere di mantenimento”.

“Tra l’altro, per la maggior parte dei giuristi, le norme del codice penale non valgono per l’allevamento, il trasporto, la macellazione, i circhi, gli zoo, la caccia e le manifestazioni storico-culturali disciplinati, con leggi speciali. Si tratta praticamente dell’80% degli animali. E quindi, con questa legge, restano perfettamente lecite pratiche come la triturazione e il debeccamento dei pulcini, la decornazione e la castrazione dei suinetti, l’asportazione o le troncature delle unghie delle tacchine e tutte le altre forme di mutilazione senza anestesia. Per non parlare – ha proseguito Unterberger – dell’ingozzamento forzato di anatre e oche per la produzione di fegato grasso e di tutte le altre pratiche che causano sofferenza e dolore”.

“Almeno sulla macellazione senza stordimento, questa maggioranza, che non si stanca di sottolineare che chi viene in Italia deve rispettare le sue regole, poteva intervenire. Diversi Stati europei la vietano. A chi oppone la questione della libertà religiosa è da ricordare il caso del Belgio, che ha ottenuto un pronunciamento della Corte di Giustizia europea, per il quale il diritto alla libertà religiosa va controbilanciato col diritto degli animali a non subire sofferenze atroci e superflue”, ha sottolineato la senatrice di Svp.

“Mancano poi interventi sul cosiddetto maltrattamento genetico, una pratica sempre più diffusa volta al miglioramento dei caratteri produttivi o, nel caso degli animali da compagnia, di quelli estetici, e che provoca gravi patologie negli animali. Purtroppo gli emendamenti che abbiamo presentato su tutti questi aspetti non sono stati accolti. Pertanto resta un provvedimento limitato, per quanto abbia degli elementi positivi, poiché è evidente che le vecchie sanzioni, in parte di natura solo pecuniaria, non erano un deterrente sufficiente. Voteremo a favore, ma l’auspicio è che in futuro si approvi una legge più organica e completa”, ha concluso Julia Unterberger. 




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