Veneto

Carabinieri scoprono infermiera che falsificava ricette e rubava farmaci

Un’operazione condotta dai Carabinieri ha portato alla luce un presunto losco traffico riconducibile a un’infermiera 58enne, incensurata, in servizio presso gli ambulatori di un ospedale della zona. L’indagine è nata da una segnalazione proveniente dalla Farmacia Comunale di Vittorio Veneto, dove il personale aveva riscontrato un tentativo anomalo di acquistare farmaci antidepressivi tramite una ricetta apparentemente regolare ma con la firma del medico prescrittore alterata. Il sospetto ha spinto i militari ad avviare immediatamente gli accertamenti, che nel giro di poco tempo hanno delineato contorni più ampi e complessi rispetto alla singola anomalia rilevata dal farmacista.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tra luglio e novembre 2025 l’infermiera, di Vittorio Veneto, avrebbe sottratto dai formulari dei medici dell’ospedale una serie di ricette “in bianco”, approfittando del suo ruolo professionale e della possibilità di accedere alla documentazione interna. Una volta in possesso dei moduli, li avrebbe compilati inserendo i propri dati personali e li avrebbe utilizzati per acquistare farmaci antidepressivi, compresi diversi psicofarmaci. Il materiale medico ottenuto in questo modo sarebbe poi stato trattenuto dalla donna.

Parallelamente, i Carabinieri hanno esteso gli accertamenti all’ambiente di lavoro dell’indagata, contattando i medici titolari dei formulari da cui erano state prelevate le ricette. I sanitari, una volta verificata la mancanza dei moduli e riconosciuto che non rispondevano alle prescrizioni da loro effettuate, hanno formalizzato una denuncia per furto. Questo elemento ha contribuito a rafforzare il quadro probatorio delineato nella prima fase dell’indagine.

Il passo successivo è stato la perquisizione domiciliare dell’infermiera, eseguita dai militari per verificare l’eventuale presenza di farmaci e documentazione riconducibile alle ricette sospette. All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti numerosi medicinali antidepressivi già acquistati, oltre a ulteriori ricette mediche compilate ma non ancora utilizzate. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, insieme ai documenti ritenuti compromessi e utili alla prosecuzione dell’inchiesta.

Le verifiche dei Carabinieri proseguono per accertare se la donna possa aver utilizzato altre ricette falsificate o se il numero dei farmaci sottratti sia superiore a quello finora identificato. Gli investigatori stanno inoltre ricostruendo l’eventuale danno economico generato dalla truffa ai danni del servizio sanitario e delle strutture coinvolte, valutando la quantità di ricette sottratte e il valore dei medicinali acquistati.

L’infermiera è stata deferita in stato di libertà e dovrà rispondere delle accuse di falsità materiale commessa da privato, furto e truffa aggravata. Il procedimento giudiziario chiarirà le responsabilità, mentre le forze dell’ordine continueranno gli approfondimenti per definire con precisione la portata complessiva dell’attività fraudolenta. La vicenda ha suscitato attenzione nel territorio, sia per la natura dei reati contestati sia per il ruolo professionale ricoperto dalla donna, che operava in un contesto sanitario dove la fiducia e la corretta gestione dei documenti medici rappresentano elementi essenziali.


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