Marche

Capriotti bis o Pompei, il sindaco deve scegliere in fretta


SAN BENEDETTO Chi sarà il nuovo assessore ai lavori pubblici? Verrà ripescato l’uscente Tonino Capriotti o gli sarà preferito il più giovane Gianluca Pompei? È a un bivio il sindaco Antonio Spazzafumo all’indomani di un consiglio comunale nel quale ogni pedina sembra tornata al suo posto. 

Il posizionamento

Fratelli d’Italia, attraverso il consigliere Nicolò Bagalini, ha addirittura presentato una mozione d’ordine in cui si ritiene estremamente grave l’inadempimento dell’articolo 46 del Testo unico e dell’articolo 15 dello Statuto comunale. Articoli che imporrebbero al sindaco di nominare il suo vice in maniera tempestiva e di darne comunicazione al primo consiglio comunale utile, cosa che invece non è avvenuta. Spazzafumo da parte sua afferma che scioglierà i nodi entro la settimana. Ma chi sarà il prescelto? Nell’assise di lunedì, tra il pubblico presente, c’era sia l’uscente Capriotti in tenuta estiva e con una vistosa abbronzatura che lo faceva sembrare un turista pur seguendo i lavori del consiglio con un pizzico di rammarico. Un ex vice Capriotti che per ora ha scelto la strada del silenzio stampa, pronto a interromperlo appena verrà nominato il suo successore e proprio ieri sera la lista dei renziani si è riunita in conclave. Sempre fuori dall’emiciclo c’era anche Gianluca Pompei, con carnagione lunare, che per ora smentisce una sua possibile investitura dicendo: «Ho troppo rispetto per la mia città per pensare che meriti un impegno a mezzo servizio, esattamente il tempo che potrei dedicare ad un assessorato mentre continuo a fare il mio lavoro».

Gli esterni

Non mancano tesi che vedrebbero Spazzafumo attingere all’esterno, ovvero nel centrodestra magari nominando l’azzurro Stefano Muzi o nel Gruppo misto scegliendo tra Luciana Barlocci e Annalisa Marchegiani, così come il primo cittadino potrebbe optare per una delle due consigliere di Viva e in assise entrerebbe Pierfrancesco Morganti. Ma il sindaco non sembra orientato verso tali soluzioni. E proprio la renziana Barbara De Ascaniis motivando l’assenza propria e della sua collega al precedente consiglio ha detto: «Quando ci siamo presentati volevamo una città in ordine e un’attenzione alle persone in difficoltà. Non condividevamo la destinazione dell’avanzo e il nostro emendamento ci ha permesso di intervenire sulle criticità».

La replica

E di fronte a un’opposizione che dai banchi ha accusato la maggioranza di procedere attraverso i ricatti, il primo cittadino ha replicato: «Il concetto di ricatto lo respingo. Non sono andato a suonare i campanelli per chiedere aiuto. Vorrei andare avanti anche perché abbiamo nuove sfide a cominciare dalla questione ProMarche».




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