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Capri Music Awards: tra tradizione, bellezza, beneficenza e talento giovane

La serata fa un balzo in avanti con le hit dei The Kolors. Tutti si alzano in piedi per riprendere con i telefonini, cantare e ballare. Si parte alla grande con Pronto come va, Karma, Tu con chi fai l’amore. Poi Stash impugna la chitarra elettrica e accenna l’incipit di Un ragazzo una ragazza. Sono tutti lì a scatenarsi. E La Certosa di San Giacomo si trasforma in una discoteca quando parte Italodisco.

Il turno successivo è di Rose Villain, per la prima volta a Capri. Si presenta sul palco con un vestito rosso fuoco cortissimo, i consueti capelli blu e un cappellino nero che li copre. Apre le danze con Fuorilegge, ma cattura i più piccoli che si avvicinano fino a sotto il palco, con Fragole, Come un tuono e Click Boom!. «Siete bellissimi», dice Rose.

Serena Brancale.

Serena Brancale. (Courtesy ufficio stampa)

A chiudere la serata in bellezza è il blues e jazz elettronico di Serena Brancale che si mette a giocare con il pubblico tra un intermezzo e l’altro, tra La zia e “sboccata” Baccalà, tra Serenata e una bossanova, che rende omaggio a Ornella Vanoni. Il finale è affidato alla sua hit sanremese Anema e core. «Sei una diva», gli urla qualcuno dal pubblico. «Sei tu un divo!», replica la cantante barese.

Per i Capri Music Awards è solo il primo step. «Da oggi ci metteremo al lavoro per la prossima edizione», assicura il sindaco dell’Isola Paolo Falco, «Capri deve rimanere ancorata alla tradizione, ma nello stresso tempo stare al passo coi tempi».


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