Salute

Cappato: “Un caso di morte volontaria in Emilia-Romagna. Ma serve che ogni Asl segua le stesse regole”

Il giorno dopo la decisione del gip di Firenze di non archiviare Marco Cappato, Felicetta Maltese e Chiara Lalli, per il caso di Massimiliano, il tesoriere dell’Associazione Coscioni, da sempre impegnato in prima linea, è di nuovo in campo. Sappiamo che in Emilia-Romagna “ci sono state tre richieste con parere favorevole per quanto riguarda il suicidio assistito, quindi immaginiamo che sia stato concluso tutto l’iter, e uno di questi tre casi è stato esitato, quindi, se la devo interpretare, significa che quella persona ha avuto la morte volontaria” ha detto Cappato durante una conferenza stampa a Bologna. In Emilia-Romagna, a differenza della Toscana, non è stata approvata una legge, ma c’è una delibera approvata dalla Regione sul fine vita.

“L’aiuto alla morte volontaria è legale in Italia da 6 anni – ha sottolineato Cappato – grazie a una sentenza della Corte costituzionale, ma nessuno ne sa nulla. Sei persone, e ora anche un primo caso in Emilia-Romagna, quindi sette a livello italiano, hanno potuto accedere a questo tipo di aiuto. Evidentemente manca informazione, conoscenza, ma mancano anche buone regole, leggi come quella approvata in Toscana e che speriamo presto possa essere approvata anche in Emilia-Romagna”.

Cappato, che era stato processato e prosciolto per il caso di DjFabo, ha poi sottolineato come “oggi ciascuna Asl fa come gli pare o come deve fare in assenza di regole chiare e certe. La gestione della sanità è competenza regionale, quindi ogni regione ha pieno mandato e potere, almeno dentro al proprio territorio”, quindi serve “fare sì che tutte le Asl e tutte le unità sanitarie abbiano lo stesso comportamento e seguano le stesse regole e garanzie nel dare risposta ai malati”.

Le Regioni coinvolte dalla proposta di legge sul fine vita sono diverse: in Toscana è stata approvata. Rinviata in commissione in Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Otto sono state depositate e sono in attesa di inizio iter: Valle D’Aosta, Lazio, Campania, Sardegna, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Liguria. Due proposte simili a quella dell’Associazione Coscioni Liberi Subito sono state depositate in Calabria e Marche. Im Umbria e Marche occorre iniziare nuovamente l’iter perché è cambiata la legislatura. Non sono state depositate proposte in Molise e Trentino. Negli ultimi 12 mesi sono arrivate 16.035 richieste di informazioni sul fine vita tramite il Numero Bianco coordinato dalla compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e le email dirette all’Associazione Luca Coscioni.

Si tratta di una media di 44 richieste al giorno con un aumento del 14% in confronto ai 12 mesi precedenti. Nel dettaglio: 1.707 richieste di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 richieste al giorno) e 393 richieste di informazioni rispetto all’interruzione delle terapie e alla sedazione palliativa profonda (più di 1 richiesta al giorno). Informazioni riguardanti le procedure italiane o contatti con le strutture svizzere per il percorso di morte volontaria medicalmente assistita sono state fornite a 580 persone (51% donne, 49% uomini), nell’anno precedente le persone furono 533.


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