Toscana

Capitan Pino all’esordio: “Come una partita a scacchi fino alla vittoria”. Scortecci: “Felice per Elia”


“L’abbiamo giocata come una partita di scacchi tiro dopo tiro e l’abbiamo messa in salita per gli altri”. Così il capitano, esordiente, Niccolò Pino ha spiegato la gestione della Giostra da parte del quartiere di Porta Santo Spirito e come è arrivato alla vittoria della 41esima lancia d’oro che lo pone ben saldo alla testa dell’albo d’oro delle vittorie della Giostra.

All’annuncio dell’araldo Francesco Sebastiano Chiericoni del punteggio marcato da Tommaso Marmorini (che si era fermato sul 4) la piazza è esplosa in un tripudio di fazzoletti giallo blu. Ma è stata la carriera precedente a fare la differenza, con il secondo centro consecutivo marcato da Elia Cicerchia che ha effettuato una Giostra perfetta nonostante il cambio di cavallo avvenuto a ridosso dell’inizio della sfilata. 

“È in queste situazioni che Elia si esalta ancor di più e questa è stata la dimostrazione, abbiamo fatto il nostro ed è andata come doveva andare – ha commentato a caldo, appena ritirata la lancia d’oro dalle mani del sindaco Ghinelli, il rettore Giacomo Magi – adesso il pensiero va a Edo (Gori), questo è il modo migliore per ricordarlo a 20 anni dalla scomparsa e poi penso al mio consiglio perché questo è veramente un consiglio coeso, che ha cercato già prima del suo insediamento di trovare una sinergia e di mettere al centro il bene del quartiere”. Questa Giostra era partita in salita con il 5 di Porta Crucifera e il tiro di Scortecci? “Mah, In salita, avevamo fatto quattro, quindi eravamo in Giostra, non è stata facile come altre volte, ma alla lunga i valori vengono fuori”.

“L’abbiamo gestita bene – conferma il capitano Pino – È stata faticosa, è stato uno sforzo che è partito dalle scuderie, che viene da lontano, da un inverno complicato perché chi ci guarda da fuori pensa che sia tutto facile. In realtà non è così, abbiamo avuto dei momenti difficili, ma come sempre nel nostro quartiere, li risolviamo, ci uniamo. Da questi momenti traiamo la forza. E ti dirò anche che quando Olimpia ci ha lasciato per la Giostra, l’ho vissuto un po’ come un segno perché è stata l’ennesima difficoltà in avvicinamento a questa Giostra, ma la dimostrazione è arrivata proprio con Elia (che aveva appunto dovuto cambiare cavallo), per lui non ci sono più parole”. Durante l’uscita dalla piazza, al capitano Pino sono arrivati i complimenti del rettore di Porta Sant’Andrea Maurizio Carboni: “Sì sono complimenti apprezzatissimi, perché sono avversari che stimiamo”.

Osannati dal popolo giallo blu i due giostratori della Colombina che si sono presentati sul terrazzino della tribuna A per alzare al cielo la lancia d’oro dedicata al Giubileo della speranza. La coppia risulta perfetta anche nei momenti di difficoltà, anche quando uno dei due non prende il punteggio che avrebbe voluto. A volte è accaduto a Elia, ieri a Gianmaria che in due tiri ha preso due volte il quattro. Il compagno Cicerchia è tornato a fare il cecchino sul pomodoro rosso.

“Elia ha martellato fino in fondo, io non ero sicuramente al 100% non so, però per fortuna con un Elia così posso stare tranquillo – ha detto Gianmaria Scortecci – Sono venuti un po’ di errori degli altri ed Elia è tornato a non sbagliare più” insomma come se si alternassero nei momenti giusti per portare la lancia a casa: “Per fortuna, delle volte ci troviamo insieme, delle volte ci alterniamo, però questo è il fatto di essere una coppia così, sono proprio felice per lui, per me per tutti. C’era stato anche il cambio del cavallo per Elia. Io gli ho detto che queste erano esattamente le sue giostre. Elia ha lavorato tanto quest’inverno su se stesso, mettendosi in discussione, ha cambiato diverse cose. È tornato a fare delle cose come le faceva prima e non è una cosa da poco. Quando abbiamo visto la cavalla che non era disponibile io non sono mai stato preoccupato e ho detto “Vedi, queste sono proprio le cose che sai fare solo te, di tutti i nostri giostratori solo te puoi fare una cosa del genere e non lo so, mi sa che ci ho visto lungo”. Parole molto belle per il compagno di squadra che ha trascinato la vittoria del quartiere: “Io gli voglio un bene dell’anima e quindi sono veramente felice, questa serata se la sta meritando”.

Dal palchetto della premiazione Elia Cicerchia esce con un gran sorriso e con la lancia d’oro in mano: “Ora sto alla grande, però è stata una Giostra veramente difficile, gli altri sono stati bravi, poi c’è stato il problema con il cavallo, mi aveva demoralizzato tantissimo. Allora abbiamo ripreso Tony perché era l’unico con cui avevo un po’ di affinità e comunque non avevo tirato con nessun altro cavallo in piazza in questa stagione. Tutti mi hanno detto “questa è la tua giornata, questi problemi danno carica”. Mi sono fidato di loro perché sono persone che mi stanno vicino, mi vogliono bene, ho messo tutta la cattiveria che avevo” e così ha piazzato i due cinque consecutivi, quello della carriera regolamentare e quello dello spareggio e rispondendo alle parole di Gianmaria conferma il feeling che c’è tra di loro: “Siamo fratelli, si litiga da morire poi ci abbraccia due minuti dopo. Siamo veramente fratelli, io gli voglio bene. Mi dispiace perché so che lui poteva fare di più, gli girerà le scatole per stasera perché è un perfezionista, è un professionista, però insomma avrà modo di farlo ben presto. E adesso andiamo a festeggiare”.


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