Cantiere procede come da programma. Lato San Leo riapre in primavera
Tutto procede secondo la tabella prevista dal cronoprogramma. A dirlo è l’assessore comunale Marco Sacchetti nel sopralluogo condotto questa mattina, mercoledì 6 agosto, nel cantiere di via Fiorentina. I lavori riguardanti la prima fase dell’opera sono cominciati nel mese di maggio e dovrebbero concludersi tra febbraio e marzo 2026.
“In questa trance – spiega l’assessore – è prevista la realizzazione di una paratia di pali su entrambi i lati della futura carreggiata a sostegno del terreno, il quale dovrà poi alloggiare il sottopasso stradale della tangenziale che passerà al di sotto della rotatoria e risalirà in zona Ipercoop. Sono i lavori propedeutici del futuro sottopasso”. Più nel dettaglio, la lunghezza del sottopassaggio sarà di 70 metri, per un totale di 140 metri di percorrenza se si includono le due rampe collocate alle estremità.
Costi e seconda fase del cantiere
Il quadro economico dell’intera opera per il Comune di Arezzo ammonta a circa 10 milioni di euro, dei quali 4,2 riguardano la realizzazione della rotatoria e del sottopasso. “Oggi è possibile fare questi interventi sul sottosuolo – evidenza Sacchetti – perché non ci sono più i sottoservizi. Le operazioni di rimozione sono state onerose e sono durate a lungo. Il progetto originario prevedeva che questi lavori venissero fatti, ma non erano state stanziate le risorse”.
Al termine della prima fase dei lavori, in primavera, prenderà il via un’altra corposa parte del cantiere, che vedrà la chiusura della direzione verso il centro (verso via Marco Perennio) e l’apertura, dopo quasi un anno, del lato San Leo. Con il cambiamento della viabilità, chi proviene da viale Amendola potrà svoltare a destra verso San Leo o proseguire dritto in viale Don Minzoni. Chi invece arriva da San Leo, potrà svoltare a destra verso viale Don Minzoni o svoltare a sinistra verso viale Amendola. Sarà chiusa, come detto, la direzione che porta in via Marco Perennio.
Il sistema fognario dell’opera e la situazione Baldaccio
“La revisione del progetto ha riguardato il leggero spostamento del baricentro della rotatoria per cercare di minimizzare l’impatto in fase di cantiere. È stata inoltre migliorata – aggiunge Sacchetti – la gestione delle acque in caso di pioggia. Si è potuto arrivare fino al punto più profondo della viabilità e scavare ulteriormente, inserendo la cosiddetta ‘vasca’ e mettendoci le pompe. Questo sistema di smaltimento non è stato possibile realizzarlo al sottopasso Baldaccio, perché sopra ci passa una ferrovia di interesse nazionale e dunque non si poteva interrompere il transito dei treni per fare questo tipo di lavori. Lì si è adottato lo ‘spingitubo’, un’opera chiusa che non prevede la vasca.
Il nubifragio accaduto domenica 3 agosto – conclude l’assessore – ha causato ha provocato la crisi la fognatura che recepisce le acque del sottopasso e ha rigurgitato sopra. Convocheremo presto un tavolo tecnico con nuove acque per individuare soluzioni fuori dal sottopassaggio per cercare di mitigare il fenomeno”.
La risposta alle polemiche
L’assessore ha infine voluto rispondere alle critiche mosse nei confronti della realizzazione del cantiere: “Devo precisare che l’opera conclusa costerà quello che deve costare. Proprio per la sua genesi, piuttosto complessa, che ha necessitato anche di lavori per l’eliminazione delle interferenze, abbiamo deciso di chiedere una verifica della variante a un organismo tecnico esterno. Avremmo potuto anche non farlo, ma che riteniamo che sia stato utile per motivi di trasparenza e per avere ulteriori garanzie sui costi e sulla cantierabilità dell’intervento.
La verifica è, nella sostanza, conclusa e sappiamo già, informalmente, che il progetto è ritenuto completo ed eseguibile. Tutti gli atti sono ovviamente sottoposti a diritto di accesso, chiunque ne può prendere conoscenza, non abbiamo alcunché da nascondere. Neanche sui lavori ai sottoservizi che ci hanno tanto impegnato durante gli ultimi due anni. Senza questi, neanche avremmo potuto cominciare”
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