Cani abbandonati, il dramma dell’estate a Bari
Con l’arrivo della stagione estiva, cresce il timore che si verifichi, purtroppo, l’incremento di un fenomeno ormai ampiamente diffuso ed estremamente triste: l’abbandono degli animali. Quando si pensa alle vacanze, invece di spendere qualche minuto nel ricercare strutture che accettano di buon grado gli amici animali, o sistemarli provvisoriamente in una pensione, per alcuni risulta più comodo dare il benservito al fedele compagno. “A Triggiano — comunicano dai Nogez (Nucleo Operativo Guardie Ecozoofile) — è stato recentemente recuperato un cane simil Golden, di giovane età e privo di microchip, che vagava per strada. Nei giorni scorsi, invece, è stato avvistato un cane di taglia piccola che gironzolava spaventato nei pressi del Mater Dei Hospital”.
Il fenomeno degli abbandoni, tuttavia, è talmente cronico da non conoscere differenze di stagioni. “Gli abbandoni degli animali sono un fenomeno crescente e costante per tutto l’anno — dice Patrizia Giaquinto, responsabile del canile sanitario di Bari — Dal periodo Covid abbiamo avuto un forte aumento in ogni mese dell’anno. C’è stato un boom di abbandoni a ottobre e febbraio scorsi, ma per noi è davvero un continuo”. Un grosso problema, quello degli abbandoni degli animali, che sembra non avere fine e che porta il canile sanitario barese, autore di un gran lavoro, a compiere degli enormi sforzi nella gestione dei cani.
“Ormai non ci stupiamo più di nulla — continua Patrizia Giaquinto — L’abbandono dei pitbull è un fenomeno molto ampio: 90 su 100 sono di questa razza, ed è un serio problema perché non possiamo metterli insieme, altrimenti potrebbero ammazzarsi tra di loro. Anche quando arrivano cuccioli, non possiamo tenerli subito vicini perché qualcuno di loro potrebbe avere delle malattie. Arrivano cani quasi ogni giorno, e nella media sono quasi 300 all’anno, tutti reduci di abbandoni”. Come bisognerebbe sempre ricordare, avere un cane richiede attenzione, accudimento e amore. “Oggi molta gente vive l’animale con molta superficialità — conclude — Occorre, tra l’altro, un forte controllo dei microchip e una pena certa per chi compie un abbandono. Nelle adozioni, invece, stiamo notando un calo drastico”.
