Campostano, Nervi torna in piazza contro il supermercato: “Basta a traffico e consumo di suolo”
Genova. Tornano a farsi sentire cittadini e attivisti che si battono contro il progetto che prevede la realizzazione di un polo commerciale al posto dell’area Campostano a Nervi. Dopo le proteste dei mesi scorsi e dopo il passaggio in consiglio comunale, torna a farsi sentire la piazza con una manifestazione di protesta organizzata per il prossimo sabato.
“Dobbiamo essere in tanti – scrivono gli organizzatori sui social – diciamo basta alla visione di città svenduta alla grande distribuzione, a sacrificare un’area verde per l’ennesimo supermercato, all’aumento dei flussi di traffico e al consumo di suolo”. Ad organizzare il presidio il circolo Nuova Ecologia, il gruppo Nervi basta degrado e Genova che Osa. Appuntamento sabato 13 settembre, dalle 18 alle 20, all’incrocio tra via Franchini e via Oberdan.
Un progetto criticato
Nei giorni scorsi anche i commercianti di nervi sono tornati alla carica contro il progetto. prendendo posizione contro una ipotesi considerata capace di “compromettere in modo irreversibile l’identità del quartiere, già provato da anni di trasformazioni e da un assetto viabilistico particolarmente fragile”.
Incertezza sul futuro dell’area
Resta ancora incerto il destino dell’area ex Campostano di Nervi sulla quale “incombe” un progetto di rigenerazione urbana che prevede, tra le altre cose, l’apertura di una nuova area di vendita di medie dimensioni: un supermercato. Mentre si attende il confronto sul progetto, depositato lo scorso aprile, il duello oggi si combatte sui numeri: date e metrature.
Sul tavolo del contendere, di fatto, il dimensionamento della eventuale area commerciale. Nel progetto la superficie di vendita prevista supera di poco i 1400 metri quadrati, vale a dire all’interno del limite dei 1500 previsti dalla precedente versione del piano del commercio, che di fatto aveva escluso la zona di Campostano dalla fascia del “centro storico commerciale” inserendola nella più generica fascia di rispetto che consentiva appunto queste metrature.

Da qui la battaglia futuribile sulle date. La modifica del piano del commercio, infatti, prevede un allargamento della fascia di tutela dei centri storici genovesi fino a mille metri di distanza, con un nuovo limite (il massimo previsto dalla normativa) di 1000 mq per le nuove superficie di vendita. Ma la sua entrata in vigore chiaramente non sarebbe retroattiva.
Da qui la corsa per protocollare la richiesta, avvenuta lo scorso venerdì, come confermato ieri in commissione dall’assessore Francesca Coppola. Se come sarà, il nuovo assetto del piano del commercio passerà il voto del Consiglio comunale, quindi, potrebbe eventualmente aprirsi uno scontro sulle tempistiche: è valida o non è valida la richiesta di licenza per un’area di 1400 metri quadrati?