Liguria

Campi da padel di Cassano, Tar boccia l’aggiornamento puc e stoppa il progetto: “Procedura illegittima”

Genova. Doccia fredda, anzi gelata, per il Comune di Genova e la AC99 srl, la società dell’ex campione della Sampdoria Antonio Cassano, artefice del progetto di tre nuovi campi da padel la cui costruzione era stata prevista – e in parte iniziata – sopra il rio Parroco nel cuore del quartiere di Albaro. Il Tribunale amministrativo della Liguria, infatti, ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di residenti che lamentavano una serie illegittimità nell’iter amministrativo legato alla modifica del piano urbanistico comunale avvenuta poco prima della presentazione del progetto stesso e

Nella lunga sentenza di oltre 30 pagine della seconda sezione del Tar della Liguria guidata dal presidente Luca Morbelli, viene analizzata tutto l’iter burocratico amministrativo, partendo proprio dalle contestazioni dei residenti, rappresentati e difesi dagli avvocati Riccardo Maoli ed Emanuele Bertolin, che hanno impugnato la modifica del piano urbanistico comunale avvenuta, secondo i ricorrenti “erroneo e illegittimo sotto molteplici profili”. Le principali contestazioni portate davanti al giudice constavano nel fatto che la modifica avrebbe comportato “un incremento del carico urbanistico complessivo”, è sarebbe stata in contrasto con il Piano territoriale di coordinamento paesistico, e che “qualificando impropriamente la modifica come aggiornamento anziché come variante, ha escluso l’assoggettamento a VAS degli effetti potenzialmente generati sul territorio dall’attuazione delle nuove previsioni”.

Il ricorso è quindi stato accolto attestando che in pratica il comune di Genova ha utilizzato un procedura non legittima per togliere le limitazioni di costruzione per un’area verde strutturata, applicando la norma di aggiornamento quando invece avrebbe dovuto applicare la procedura, più corposa, lunga e incerta, della variante. “Pare al collegio che non occorra invero un grande sforzo ermeneutico – si legge nella sentenza – per concludere che [..] non ricorrevano le eccezionali condizioni (segnatamente: mancanza di incremento del carico urbanistico complessivo già previsto dal PUC e divieto di nuova costruzione) per ricondurre la nuova disciplina urbanistica degli ambiti di conservazione nell’alveo della procedura di mero “aggiornamento” del PUC, sottraendola all’ordinario procedimento per l’approvazione delle varianti, con tutto ciò che ne consegue anche in punto di assoggettabilità a VAS o a verifica di assoggettabilità a VAS”. E per bypassare questo vincolo lo stesso Comune ha proceduto nel cambiare le carte “ai sensi della eccezionale disciplina semplificata recata dall’art. 43 L.R. n. 36/1997, che è stato dunque falsamente applicato dal Comune“.

lavoro campi padel cassano albaro

Rilevando quindi la fondatezza di questo punto del ricorso i giudici di fatto annullano l’autorizzazione concessa alla società AC99, che dipendeva appunto dalla modifica al piano urbanistico comunale, e che era stata preceduta a sua volta dal declassamento del rio Parroco  (nel 2022, da parte di Regione Liguria) , a “rete di drenaggio urbano”, con relativo aggiornamento dei piani di bacino.

Le lavorazioni sull’area, quindi, ad oggi solamente imbastite, non potranno procedere oltre e l’assetto di tutta la zona potrebbe dunque essere messo in salvo da nuove costruzioni. I cittadini ricorrenti, contattati da Genova24 al momento non hanno rilasciato dichiarazioni di intenti, esprimendo però la soddisfazione di questo esito che ha dato gambe di fatto a tutte le critiche e agli studi fatti in questi mesi di battaglie. Il tribunale amministrativo, inoltre, ha condannato il Comune di Genova a pagare le spese legali sostenute dai ricorrenti, per una cifra di 5 mila euro.

La reazione del Comune di Genova

“Il Comune di Genova, attraverso l’avvocatura, sta valutando se impugnare la decisione presentando ricorso al Consiglio di Stato, non ho ancora approfondito la sentenza del Tar ma siamo convinti della procedura – ha commentato a caldo l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia – l’ultimo progetto per i campi depositato era estremamente ridimensionato, per non dire stravolto, rispetto a quello iniziale, proprio per andare incontro alle esigenze dei residenti ma evidentemente i ricorrenti non hanno voluto fare passi indietro”.

“L’iter di approvazione si era svolto attraverso un passaggio in conferenza dei servizi – ha poi aggiunto ai microfoni di Genova24 – bisognerà capire che cosa sia stato considerato non legittimo”.




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