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Calenda invita al congresso Bonelli e Fratoianni ma l’email finisce nella cartella spam

Per colpa o per destino, l’invito di Carlo Calenda ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per il congresso di Azione – dove l’ospite d’onore sarà Giorgia Meloni – non è mai arrivato, anzi, a quanto riferisce (producendo screenshot a ilfattoquotdiiano.it) il “Caro” Angelo – per citare l’intestazione di Calenda -, “l’ho trovato adesso in spam“, la cartella della posta indesiderata.

La due giorni di Azione il 29 e 30 marzo si avvicina. Il segretario Calenda, che col suo partito ha raggiunto il 3,36 per cento alle ultime elezioni Europee, è soddisfatto della presenza di Meloni, relatrice sabato prossimo, e tra un’intervista e l’altra si vanta di aver scelto gli ospiti con un’idea ben chiara sull’Ucraina: oltre ai dem Pina Picierno, Lorenzo Guerini e Francesco Boccia, una quota rilevante di governo, rappresentato oltre che dalla presidente, anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Uno spostamento verso la maggioranza che Calenda nega, tanto che ha già assicurato di aver proposto di partecipare all’evento al Rome Life Hotel anche ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, i leader di Avs, e a Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, e, aggiunge l’ufficio stampa, anche Matteo Renzi, il fu co-leader del Terzo Polo. “Sarà un momento importante di rilancio dell’impegno del nostro partito sulle questioni che riteniamo più urgenti per questo Paese e per l’Occidente – si legge -. L’astensionismo e la crisi delle democrazie saranno al centro della prima giornata di lavoro. È un momento fondamentale per Azione e mi farebbe piacere se fossi presente anche tu”.

Resta il fatto che Calenda ha gioito perché né i pentastellati del “Caro Giuseppe” né i leghisti interverranno ai tavoli: “Beh, per esempio – ha detto ieri – non abbiamo invitato il Movimento 5 stelle a parlare, non Salvini anche se ovviamente abbiamo invitato tutti i partiti ad ascoltare. Abbiamo fatto una scelta, quella di un confronto su questioni di merito tra il governo e i rappresentanti dell’opposizione perché penso che sia questo di interesse”. L’ufficio stampa tuttavia chiarisce che se ci fossero stati segnali da parte degli altri vertici di partito e “se avessero risposto positivamente, si sarebbe trovata una formula, gli altri non hanno risposto, magari gli si sarebbe trovata l’occasione di intervenire”.

Bonelli e Fratoianni tuttavia non hanno avuto traccia dell’invito e solo mercoledì, dopo che il programma di Calenda ha cominciato a far discutere per l’ampia presenza del centrodestra, hanno scoperto che la segreteria di Calenda si è limitata a mandare un invito prestampato ma con intestazione scritta a penna che è finito nello spam: “Matteo Richetti – spiega Bonelli – mi ha fatto vedere la mail”, datata 18 marzo. Nessuno in Azione, da quel giorno, spiegano i due leader, si è preoccupato di fare presente il testo, che oggi Bonelli racconta di aver trovato nella posta indesiderata. Fratoianni conferma di non aver mai avuto alcuno scambio: “Non mi è arrivata nessuna sollecitazione, messaggi o telefonate”. Bonelli commenta: “Quando faccio un invito oltre a mandare una mail, faccio anche una telefonata”, ed è qui che è arrivata la rivelazione “ah ecco, comunque sta in spam”. E commenta lapidario: “Sta facendo una scelta politica precisa, tutti i suoi voti che stanno facendo vanno a destra, dalle mozioni di sfiducia su Santanché e Nordio. Lui che fa sempre il professorino su tutto, vuole giocare un ruolo di mezzo, del centro che dialoga con tutti. Dopodiché quando ci saranno le elezioni ci sarà una polarizzazione: chi da una parte, chi dall’altra, io non penso proprio che ci sarà spazio per Calenda. Dovrà decidere dove stare”.


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