Caldo record e scuole fatiscenti: la testimonianza di chi lavora tra temperature insostenibili e carenze strutturali, tra straordinari obbligati e la paura di nuovi malori
Molti edifici, infatti, sono strutture vecchie, prive di climatizzazione e con finestre che non si aprono, assenza di tende oscuranti e spazi comuni costantemente esposti al sole. Il rischio per la salute è reale: casi di malori tra il personale testimoniano la gravità del fenomeno, mentre i dati ministeriali confermano una situazione drammatica, con il 93,5% delle scuole italiane sprovviste di aria condizionata, percentuale che sale ulteriormente al Sud.
Collaboratori scolastici in prima linea: diritti negati e mansioni in aumento
Nei corridoi e negli ambienti comuni, privi di ventilazione e protezione dal sole, i collaboratori scolastici vivono giornate al limite della sopportazione. Le testimonianze raccolte descrivono una categoria percepita come “l’ultima ruota del carro”, spesso dimenticata dalle istituzioni e chiamata a svolgere un numero crescente di mansioni: dalla pulizia di spazi sempre più ampi alla sorveglianza, dalla gestione delle emergenze alle nuove incombenze amministrative. L’organico, nel periodo estivo, si riduce drasticamente e non viene adeguato al vero carico di lavoro: “Se tolgono classi, tolgono un collaboratore, ma gli spazi da pulire restano gli stessi”, lamentano i diretti interessati. In molte scuole, durante l’estate, rimangono al lavoro pochissime persone che affrontano turni sotto temperature estreme, senza pause adeguate e senza riconoscimenti contrattuali.
Soluzioni possibili e richieste urgenti: la sfida dei prossimi mesi
L’emergenza climatica nelle scuole non è più una questione occasionale, ma una normalità che richiede risposte immediate. Tra le proposte avanzate dai sindacati e dalle associazioni di categoria emergono la climatizzazione urgente degli ambienti, iniziative di riduzione dell’orario estivo per il personale ATA e una rivalutazione contrattuale che riconosca il ruolo e i diritti dei lavoratori della scuola. Investimenti strutturali, adeguamento delle normative e procedure chiare in caso di caldo estremo si rivelano indispensabili per garantire salute, sicurezza e dignità professionale ai lavoratori. Dal Piemonte alla Sicilia, la richiesta è unanime: “Il governo deve intervenire: non è più emergenza, ma normalità”.
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