Calderoli: «La revisione dello Statuto ribilancia autonomia: c’era impegno di Meloni» – Cronaca
BOLZANO. La revisione dello statuto del Trentino Alto Adige “è parte integrante di una iniziativa nata da un incontro che abbiamo avuto io e la presidente Meloni nell’ottobre del 2023 al Festival delle Regioni dove il presidente Arno Kompatscher, presidente della sottocommissione delle Regioni e Province a Statuto Speciale, consegnò a me e alla presidente un disegno di legge che avrebbe previsto la modifica degli statuti speciali in tutte e cinque le regioni italiane. In questo senso la presidente Meloni si era impegnata rispetto al ripristino dei livelli di autonomia che erano venuti meno in conseguenza della riforma del titolo quinto del 2001, dove le regioni ordinarie hanno acquisito maggiore autonomia, restringendo invece quelle delle regioni a statuto speciale”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “Ci abbiamo lavorato sopra due anni, non solo per il ripristino dei livelli di autonomia, cosa che si è realizzata, ma anche con la garanzia di tutti i diritti di tutti i gruppi linguistici, quindi tedesco, italiano e ladino”, ha aggiunto il ministro.
“È evidente – ha detto ancora Calderoli – che la riforma dello Statuto del Trentino Alto Adige rappresenta un pò da apripista perché una volta stabilito il modello, stabilite quali siano le competenze esclusive di ogni provincia e poi poterlo riprodurre per le altre regioni richiedenti ci semplifica di molto il lavoro per le prossime regioni. Che dovremo affrontare, perché c’è già stata chiesta un’analoga riforma dal Friuli Venezia Giulia, dalla Valle d’Aosta e anche dalla Sardegna e forse ci sarà anche la Sicilia, quindi direi che è un ottimo risultato perché il ritorno ai bei tempi per l’autonomia è una cosa che fa felice me”.
Lega, via libera è la prova che il lavoro e il buonsenso
“Il Governo approva in via preliminare la riforma dello Statuto del nostro Trentino-Alto Adige, una giornata storica per la nostra terra e una vittoria della Lega al governo. Ringraziamo l’esecutivo nella persona del ministro Calderoli per l’immane lavoro e l’instancabile impegno portato avanti su questo tema così importante. Questo via libera è la prova che il lavoro e il buonsenso portano risultati”. Lo dichiarano in una nota Diego Binelli e Paolo Zenorini, segretari provinciali rispettivamente di Trentino e Alto Adige per il partito.
Urzì (FdI): successo della coerenza
“L’approvazione dello schema di riforma dello statuto speciale per il Trentino Alto Adige è un successo della linea di coerenza e responsabilità condotta da Fratelli D’Italia e che realizza gli impegni del presidente del consiglio Giorgia Meloni davanti alle Camere in sede di fiducia ad inizio legislatura”. Lo ha dichiarato il deputato Alessandro Urzì, coordinatore regionale di Fratelli D’Italia. “È un atto che ripara le disgraziate conseguenze della riforma costituzionale del 2001 che ha creato sovrapposizione di livelli di responsabilità fra Stato e regioni alimentando un numero altissimo di contenziosi costituzionali”, prosegue. “Oggi il testo fa giustizia di tutto questo ripristinando livelli di competenza chiari delle province autonome di Bolzano e Trento, ma realizza anche interventi di equilibrio fra i gruppi linguistici, come richiesto da FdI, per esempio abbassando la soglia dei quattro anni di residenza per i cittadini italiani che si trasferiscano in provincia Provincia di Bolzano per poter esercitare il diritto di voto e introducendo la residenza storica per chi abbandoni la Provincia e vi rientri; così come la rimozione dell’odioso divieto per un solo consigliere di lingua italiana eletto in un comune della provincia di potere essere chiamato in giunta. Ma anche un intervento che permette una migliore rappresentatività dei gruppi linguistici al governo provinciale di Bolzano. Per l’intera regione più chiarezza di competenze in materia di gestione della fauna selvatica e in altri ambiti sensibili come quello del commercio e della tutela dell’ambiente, coerente con la tradizione autonomistica del territorio”.
Secondo Urzì, “allo stesso tempo la riforma è la dimostrazione della pragmatica volontà di Fratelli d’Italia, che dal primo momento ha seguito passo a passo tutti i passaggi di scrittura del testo, di rafforzare l’autonomia come strumento condiviso di gestione del territorio, in cui tutte le componenti linguistiche assumano un ruolo protagonista. È un fatto epocale, la riforma arriva con un governo di centrodestra a guida Fratelli D’Italia, gli appelli dell’autonomia locale erano sempre caduti nel vuoto con la sinistra in questi ultimi vent’anni dalla riforma del 2001 che ha generato i problemi sulle competenze trasversali”. “È il frutto della concretezza del governo Meloni. Ora, raccolti i pareri da parte dei consigli provinciali e regionale e della commissione 137, inizierà il percorso parlamentare per il quale c’è l’impegno a garantire l’intero percorso entro la fine della legislatura. In qualità di capogruppo di Fratelli D’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera ho la presunzione di ritenere questo percorso già segnato positivamente. Quando Giorgia Meloni promette mantiene. L’avevamo detto e lo ribadiamo: Fratelli D’Italia è stata la migliore garanzia per l’autonomia del Trentino e dell’Alto Adige e in provincia di Bolzano per tutti e tre i gruppi linguistici”, conclude il coordinatore regionale di Fdi.