Calcio, Nba e Pokémon: torna la passione per le carte da collezionare. I giovani in caccia di affari
Non solo gaming, smartphone e social media. Le nuove generazioni riscoprono il gusto per una passione che più analogica non si può, cioè il collezionismo delle card fisiche. Più che figurine, che erano adesive, da molto tempo le più amate sono le card plastificate dedicate ai temi più vari, dai manga ai fumetti, dallo sport allo spettacolo, che talvolta vengono scambiate a quotazioni che non hanno nulla da invidiare ai top di gamma degli smartphone o a qualche metallo prezioso. Lo dice un’indagine condotta dal portale studentesco Skuola.net in collaborazione con Topps, una delle storiche realtà di riferimento delle card collezionabili, sul mercato da ottant’anni. Un trend che si configura in realtà come ciclico, nel senso che tende periodicamente a riemergere con forza – e forse, per questo, a non appassire mai nonostante le mille alternative digitali, anche varianti del collezionismo ma appunto online, che i decenni hanno lanciato.
Uno su 3 prova l’affare
Tra i nativi digitali e giovani adulti, ben 1 su 7 è un acquirente abituale di questa evoluzione delle classiche figurine adesive. E, tra loro, oltre 1 su 3 cerca di farne in qualche modo un business, comprando anzitutto per rivendere, a volte a prezzi importanti. E con investimenti significativi: la spesa media annua si aggira attorno ai 350 euro. All’indagine hanno partecipato 2.200 ragazze e ragazzi nella fascia di età che va dalla scuola media inferiore all’università: il 10% del campione si è dichiarato un acquirente frequente mentre il 5% si è definito niente meno che un collezionista esperto. Numeri che, nel caso della componente maschile del campione, tendono a raddoppiare mentre in quella femminile a dimezzarsi.
Calcio, NBA e Pokémon al vertice
Il 32% dei maschi si dedica principalmente alla collezione delle card a tema calcistico contro il 18% femminile. A seguire nella scala delle preferenze troviamo card del basket NBA e degli sport americani, raccolte dal 13% dei maschi e dall’8% delle femmine. Entrambi i generi trovano invece un accordo praticamente perfetto sulle discipline motoristiche – tema di riferimento per il 10% dei collezionisti – ma soprattutto sul filone fantasy dove annoveriamo veri e propri cult come le carte Pokémon, che quasi rappresentano un mondo a sé stante: qui l’aspetto collezionistico si mescola infatti a quello ludico e convince ben il 60% dei cultori del genere. Insomma, una passione fortissima per un mercato che, nel 2022, era stato stimato in quasi 9,7 miliardi di dollari di giro d’affari globale e per il quale le previsioni prevedono lo fondamento della soglia di 20 miliardi entro il 2030 (dati Kings Research) al ritmo di crescita di oltre il 9% annuo.
Talvolta il fenomeno incrocia spettacolo e sottoculture digitali. Nel corso dell’edizione 2022 di Wrestlemania – il più importante appuntamento annuale nel palinsesto del wrestling WWE – lo youtuber ed ex wrestler Logan Paul – che fra l’altro ha appena annunciato il ritiro – ha per esempio indossato la sua carta Pokémon “Pikachu Illustrator Promo Holo” dal valore di oltre 5 milioni di dollari, la più rara delle collezionabili Pokémon, ne esistono solo una quarantina di esemplari. La carta acquistata da Logan, trasformata poi nel 2022 perfino in un token Nft, rappresenta l’unica “Pikachu Illustrator” a potersi fregiare di un valore pari a 10 attribuito dal servizio di autenticazione PSA, che identifica uno stato di conservazione perfetto.
Tornando all’indagine, le ragazze invece prediligono il mondo di manga e fumetti più dei ragazzi (37% contro il 23%), come anche le raccolte inerenti a film e serie tv (22% contro 11%). E più in generale in loro sembrerebbe prevalere l’aspetto passionale rispetto a quello prettamente affaristico. Sebbene il business non sia comunque una tendenza maggioritaria – i collezionisti interpretano le card come veri e propri oggetti di culto – dal sondaggio emerge che oltre un terzo degli appassionati (34%) acquista comunque nella speranza di trovare nelle bustine carte rare e preziose, da utilizzare come investimento futuro, rivendendole alle quotazioni indicate dai “listini” del mercato secondario in quel preciso momento, proprio come per qualsiasi categoria merceologica che si presti a una compra-vendita di un qualche significato economico. Una quota che sale al 40% tra i maschi e scende al 27% tra le ragazze.
Tanto per avere un altro riferimento in questo senso, basti pensare che nel 2022 Goldin, una delle principali case d’aste per carte collezionabili, oggetti da collezione e memorabilia, annunciò la vendita record di una carta Lewis Hamilton 2020 Topps Chrome Superfractor per 900mila dollari, superando ogni record precedente. Il proprietario era un adolescente canadese del Québec.
I canali d’acquisto: resistono i negozi specializzati e le fiere di settore
La “ricerca della card perduta” riporta in voga anche altri canali analogici che forse in troppi hanno dato per spacciati troppo presto. Infatti il 24% dei giovani acquista i pacchetti sigillati online mentre tutti gli altri si dividono tra i vari canali di distribuzione. Quando si tratta di card singole, l’online torna inevitabilmente a guadagnare terreno. Tuttavia, con il 51% della quota di mercato complessiva, resistono ancora negozi specializzati e fiere di settore, alla ricerca di prodotti esclusivi e del supporto all’acquisto da parte di autentici guru del settore. Come in altri ambiti, si scommette sull’acquisto singolo quando i pezzi ancora accessibili, per poi cederli quando comincino – magari per qualche caratteristica peculiare legata all’attualità o a difetti di stampa – ad acquistare valore. Questo spiega anche perché attorno alle “collezionabili” girino parecchi soldi. Mediamente, i “mercanti” di carte spendono 344euro a testa all’anno, ma quasi uno su 10 arriva a oltrepassare i mille euro.
Una passione di famiglia
Da dove nasce tutto questo interesse verso le carte collezionabili? Probabilmente dal sostegno degli adulti di famiglia, che condividono o addirittura hanno ispirato in prima persona, già nel corso dell’infanzia dei propri figli, questa passione per il collezionismo. Due dati lo mostrano chiaramente: appena il 18% dei genitori, stando ai racconti dei diretti interessati, si oppone a questo approccio dei figli alle collezioni, mentre ben il 40% lo appoggia apertamente e, verosimilmente, in parte lo finanzia.
A proposito: qual è la carta più costosa di sempre? Si tratta di quella raffigurante Mickey Mantle, giocatore di baseball statunitense nel ruolo di esterno nella Major League Baseball per i New York Yankees dal 1951 al 1967, risalente al 1953. Prodotta da Topps e valutata di grado SGC 9, fu venduta all’asta il 29 agosto 2022 per la cifra record di 12,6 milioni di dollari. La vendita avvenne tramite la casa d’aste Heritage Auctions: a cederla fu Anthony Giordano, un uomo d’affari del New Jersey che l’aveva acquistata ad una fiera di cimeli sportivi a New York nel 1991 per “appena” 50mila dollari. È una delle poche della Hall of Fame ancora esistente e in condizioni quasi perfette. L’acquirente, per ovvie ragioni, rimase anonimo.
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