Butter skin: l’evoluzione della glass skin regala una naturale luminosità alla pelle

Butter skin è il trend make-up di questa primavera, prendete appunti. La «pelle imburrata» è, letteralmente, l’upgrade dell’effetto glass skin, ma non ha niente a che fare con un risultato unto e sticky come il nome potrebbe indurre a pensare.

Butter Skin, virale sui social

A differenza della glass, nata in Corea, la butter skin nasce sui social, Instagram per la precisione. A lanciarla la modella e influencer Aisha Potter che in un video ha mostrato il Glow Factor di fondotinta e terre abbronzanti cremosi sulla pelle.

Da allora le ricerche su Google per questa tendenza sono aumentate del 300% solo nell’ultimo mese, con tutorial su «come ricreare il look» che proliferano sulle piattaforme dei social media. Il segreto è ricreare una base opaca simile alla pelle naturale, ma notevolmente più cremosa: una luminosità morbida e un incarnato perfezionato in modo delicato e sfumato. La texture della pelle rimane morbida e burrosa, con una finitura impeccabile e meravigliosamente liscia. Rispetto alla glass skin, la butter skin offre una coprenza leggermente maggiore, ma lascia comunque trasparire le lentiggini grazie a un finish modulabile.

Butter skin, step by step

La tendenza richiede quasi esclusivamente cosmetici dalle formule in crema, a partire dalla preparazione della pelle. La chiave per ottenerla risiede principalmente nella preparazione. Il primo step è, infatti, quello di massaggiare sul viso sieri e creme leviganti, idratanti e nutrienti. Ingredienti come ceramidi, acidi grassi, peptidi, acido ialuronico e glicerina aiuteranno a rimpolpare, mentre acido lattico e PHA esfolieranno delicatamente senza privare la pelle dell’idratazione. Infine, gli oli infusi di squalano aiuteranno il derma a trattenere l’idratazione.